1. Visita in ufficio


    Data: 03/01/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Serena Rossi, Fonte: EroticiRacconti

    E’ da stamattina che sono decisa a sorprenderti, mi presenterò da te in ufficio alla fine del tuo lavoro senza nessun preavviso. Finisco di scrivere l’ultima mail e poi via a casa. Doccia, crema in ogni angolo del corpo in attesa della scelta del dress code. Completamente nuda rimango per un po' indecisa su cosa mettere, so cosa ti piace, me lo hai detto e scritto più volte questo dovrebbe facilitare il compito, ma l’indecisione femminile si sa è proverbiale.
    
    Ho deciso, collant 50 denari neri con disegni, aperti al cavallo, rigorosamente niente intimo, un vestito corto a minigonna con in vita un cinturone con fibia tonda in metallo.
    
    Calzo un paio di stivali neri a punta, e sono pronta.
    
    Dieci minuti di macchina e sono nel parcheggio. Trovo all’ingresso la segretaria che sta raccogliendo le sue cose pronta ad involarsi. Se la targhetta sulla scrivania è la sua si chiama Giulia, ed è una figa spaziale, se non fossi venuta qui per te ci proverei. “Buonasera Giulia, ho un appuntamento con il Dottor L”
    
    E’ meraviglioso sentire lo stupore della tua voce nell’interfono, “un appuntamento? Non ricordavo affatto”, Giulia è ovviamente imbarazzata, domanda cosa deve fare, tu le dici di accompagnarmi al tuo ufficio.
    
    Busso, ti sfotto persino chiedendoti "Posso entrare, Dottore?"... ho un cappotto a quadri bianchi e neri, una stola nera in fil coupè che fascia il collo e le spalle, indosso guanti neri in pelle... “Diosanto, Serena, una donna così lo fa morire un uomo come me” ...
    ... ti sento dire... e il dubbio non ti sfiora neanche per un attimo: hai capito che sono venuta qui esclusivamente per scopare...
    
    Mi lasci sulla porta perchè adori ammirarmi. Non sei di quegli uomini di ghiaccio, narcisisti patologici,... no tesoro, tu mi desideri apertamente, e il mio unico obiettivo in quest'istante è di metterti al servizio del mio piacere... mi sciolgo la stola, lascio cadere i guanti sul divanetto in pelle che hai in ufficio...
    
    Mi avvicino a te e ti vedo in profondo affanno, hai un nervosismo che fa muovere spasmodicamente le tue gambe. Attraverso il tessuto intuisco che il tuo cazzo è diventato duro e grosso.
    
    Mi siedo sulla tua bellissima scrivania di legno intarsiato in modo frontale a te, appoggio i miei stivali sui poggia bracci della tua poltrona aprendo le gambe a compasso.
    
    Ti chini, ho gli occhi lucidi. me li guardi, mi sorridi, in ginocchio sfili dolcemente un mio stivale...
    
    Mi guardi la figa, … me la violi con gli occhi con suprema impudicizia, le tue iridi verdi accarezzano le mie grandi labbra sottili, misurano lo slancio del mio clitoride eretto, sfiorano la dolcezza delle piccole labbra, frugano il vestibolo vulvare, disegnano spirali sull’ingresso frastagliato della mia vagina…
    
    I tuoi occhi voluttuosi percorrono il breve tratto liscio del mio perineo e si attardano in interminabili blandizie sullo sfintere del mio ano. Capisco che non risparmierai un brandello della mia regione vulvoanale.
    
    Prima di leccarmi sulla figa baci ...
«1234»