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Bloccata dal suo incanto
Data: 30/12/2019, Categorie: Lesbo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... di Notre-Dame e scorgo una lacrima, la forza di quella melodia è disarmante e spontanea, dato che io provo un senso d’improvviso sgomento, poiché tanta è la bellezza di ciò che sto sentendo. Io m’alzo mentre lei mi guarda sorridendomi e tendendomi la mano per aiutarla ad alzarsi a sua volta, poi m’abbraccia forte e posso sentire il suo cuore che gronda arte, sapienza e sensualità. Io non ho più la forza di parlare e forse ho dimenticato il reale motivo per il quale sono lì, giacché è la prima volta che riesco ad ammettere verso me stessa quanto m’attrae quella donna fatata, diversa e peraltro angustiante e inquietante sotto certi aspetti. Come quella mattina, con il suo colore sconosciuto, con quegli occhi e quei capelli neri con qualche filo di grigio di fascino, sì, perché ha il fisico asciutto ma è enormemente sensuale, le sue mani affusolate sono d’una pianista d’eccellenza: ‘A che cosa devo l’onore professoressa?’. ‘Io urgenza di suoni Helene, d’accenti e di spiegazioni. Io francamente non capisco dove sbaglio e perché non trasmetto né diffondo il tono appropriato e giusto alla melodia. Insomma, compongo sì, ma non sono del tutto soddisfatta’. Io mi sono resa conto di non aver molto tempo a disposizione e Didier aspetta la partitura, sono paralizzata dal suo fascino, così c’incamminiamo verso il suo studio in silenzio: ‘Aspetta un istante, lascia che indovini, vediamo un po’. Lo spartito è effettivamente troppo scialbo e in ...
... effetti leggermente tenue per la rappresentazione’. ‘Sì, è troppo debole, non lo so. Manca di luce, d’armonia, di quel tocco di brio e di fulgore, direi di freschezza’ – dico io. ‘Non è niente, nessun dramma. Lo intuisco, sai delle volte capita’ – aggiunge lei pacatamente rincuorandomi per l’accaduto. Dopo lei mi parla guardandomi dritta negli occhi che perforano i miei con precisione millimetrica, in fondo lei sa che io alla fine sarei ricorsa alla sua incantevole voce, e non solo. A Helene piace ammaliare, estasiare e sedurre le persone con un’arte innata e può permettersi qualsiasi comportamento desideri, visto che con me ha un conto in sospeso anche se è passato del tempo. E poi lei è una musicista che io ammiro, stimo e rispetto moltissimo, forse altresì l’invidio, ma questa cosa non gliel’ho mai detta. In quell’istante squilla il telefono e Helene risponde in russo, visto che è la sua madrelingua. Io la osservo mentre parla assorta e in modo per me incomprensibile, in seguito chiude la telefonata appoggiando il telefono sopra quella scrivania d’ebano nero: ‘Perdonami. Dov’eravamo rimaste?’ – mi dice con un’aria sollevata, quasi trattenendo una risata liberatoria. ‘Credo che tu abbia appreso un’amichevole e benevola indicazione’ – dico io ridendo a fior di labbra. ‘Certamente, perché è stato annullato l’impegno di stasera e sono esultante, per il fatto che non potevo sopportare ancora quella rinsecchita della duchessa, ...