1. L'uomo bestia e la donna cannone.


    Data: 17/12/2019, Categorie: Lesbo Autore: Easytolove, Fonte: Annunci69

    ... succhiarci quelle dita ricoperte dai nostri umori, con le lingue avide, perse in un estasi nuova, fatta di qualcosa di sorprendentemente nuovo e allo stesso naturale, appagante, come se la nostra vera essenza, si fosse ad entrambe improvvisamente rivelata.
    
    Apro con la chiave che soltanto io oltre a lei possiedo, e mi spoglio nel piccolo spazio che funge da entrata, salottino e cucina.
    
    Oltre, attraverso un passaggio aperto, c’è un bagno e la stanza dove mi sta aspettando.
    
    Mi muovo, furtiva e silenziosa, e mi introduco in quel piccolo mondo segreto, dove lei addormentata mi attende.
    
    Come sempre dorme tutta sepolta dalle coperte, una mano e un piccolo ciuffo dei sui capelli biondi fanno capolino, tra i due cuscini.
    
    Come un felino che si avvicina alla preda, mi avvicino, e senza sollevare le coperte, mi ci infilo sotto, di lato, prima con la testa, e poi con il resto della mia persona.
    
    Immediato mi giunge il suo odore, si deve essere toccata e poi addormentata, con una mano ancora appoggiata, le cosce un pochino aperte, striscio come una biscia verso la sua tana, fino a quando non arrivo a pochi centimetri, con la lingua che si infila tra le dita e assaggia il suo sapore.
    
    Dopo che si è risvegliata il lunghissimo sessantanove che ci ha sfiancate è andato avanti per un ora.
    
    Ho i muscoli delle mascelle intorpiditi, la lingua è indolenzita, mi ha morso la fica a sangue, mi fa male, speriamo che non mi venga un infezione, la cosa assurda è che sono stata io, ...
    ... nel delirio dell’eccitazione ad implorarla di mordermi, fino a quando non avesse sentito in bocca il sapore del mio sangue.
    
    Lei con la mente annebbiata dagli orgasmi mi ha obbedito, e quando ne ha sentito il sapore, si è ancora più eccitata, e allora anche io ho iniziato a mordere, e a gridare, di dolore e di piacere, un delirio senza fine.
    
    Apro gli occhi e la vedo, ha preparato salviette calde, e mi sta umettando la fica, la sento gonfia, vedo che un impacco simile è appoggiato sulla sua, ha provveduto a limitare i danni.
    
    Ci stringiamo e ci baciamo, per la prima volta forse, ci rendiamo conto di come ci siamo spinte oltre ogni ragione, di come il nostro rapporto sia estremo.
    
    “Lo sai che noi due siamo pericolose”.
    
    Me lo dice con un soffio , con la bocca ad un centimetro dalla mia.
    
    “Certo che lo so, ma tu per me sei diventata come una droga, c’è qualcosa nella mia pancia che non so come controllare, che mi spinge verso di te, mi sembra di essere diventata un fenomeno da baraccone,
    
    qualcosa di ineluttabile, come se fossimo diventate, “l’uomo bestia e la donna cannone”.
    
    Resta per qualche istante in silenzio, mi soppesa, toglie gli impacchi tiepidi, che nel frattempo si sono raffreddati, le fiche hanno smesso di sanguinare, per qualche strano mistero, sono parti del corpo che si rimarginano in un battibaleno.
    
    Quello che dice, e che non avrei mai voluto sentire, sentenzia per sempre il nostro destino.
    
    “Lo so, vale anche per me, ma a questo delirio non ...