Le mie storie (83)
Data: 14/12/2019,
Categorie:
Anale
Maturo
Autore: isolafelice75, Fonte: xHamster
Sono all'ufficio, il giorno dopo il mio tradimento; è la prima volta che mi succede, non so perché ma non mi sento in colpa, anzi sono più rilassata che mai. Con Daniela non ci siamo lasciate neanche il numero di telefono, non so se e cosa ci riserverà il futuro. È appena finita la pausa pranzo e mi arriva un messaggio di Carmine che sta tornando a Napoli. Mi dice che verrà a prendermi al lavoro, e quando scendo vorrebbe che non indossassi le mutandine. Non è la prima volta che mi fa questa richiesta, non è la prima volta che lo accontento. Verso le sette comincia a salire il batticuore, ho tanta voglia di vederlo, siete liberi di non crederci, ma mi è mancato tanto. Sta per arrivare, saluto i colleghi e vado in bagno a sfilarmi gli slip. Apro il portone del palazzo e lui è proprio lì di fronte a me. Sorridiamo e con passo svelto ci avviciniamo fino ad abbracciarci e baciarci. Mi apre la portiera dell'auto, mentre entro mi tiro su la gonna fino a mostrargli la mia patata, poi chiudo. Lui entra e partiamo per tornare a casa. Mentre mi racconta cosa ha fatto a Milano, inzuppa il dito nella mia micia bagnata alternando al cambio delle marce; il tocco delle sue dita mi fa salire l'eccitazione a 1000, tanto che ad un semaforo non credo di essere riuscita a chiudere le cosce in tempo prima che venisse quello dei fazzoletti. Pazienza mi dico, Carmine mi dà della maiala. Ci fermiamo davanti ad una pizzeria a poche centinaia di metri da casa, mentre io mi aggiusto la gonna, lui ...
... scende e va a comprare due pizze. Apro la porta di casa in fretta e furia, mi scappa la pipì, lui intanto si avvia in cucina a preparare la tavola. Tolgo la giacca ed apro un po' la camicetta per il caldo. A tavola la pizza fumante è letteralmente una benedizione soprattutto perché così non cucino; la mangiamo avidamente e quando abbiamo finito lui mi invita a sedermi sulle sue ginocchia. Consapevole del fatto che, le volte in cui siamo stati lontani per alcuni giorni, al momento in cui ci siamo incontrati, mi è sempre toccata una nottata parecchio movimentata, appena poggio il sedere sulle sue ginocchia, sento la sua mano sollevarmi la gonna per toccarmi il culo. Il tempo di sussurrarmi che gli ero mancata tantissimo, che si apre la cerniera e tira fuori l'uccello duro come il marmo. Mi solleva letteralmente e mi appoggia dolcemente sulla sua cappella che affonda nella mia fica. Sono seduta sopra di lui e mi muovo su e giù per farlo godere; le sue mani in tanto mi hanno aperto completamente la camicia e mi hanno tirato fuori le tettone dal reggiseno. Mi bacia sul collo mentre continuo a salire e scendere su di lui. Poi si alza, mi piega sul tavolo della cucina e dopo avermi dato qualche altro colpo, mi viene dentro quasi contemporaneamente al mio orgasmo. Mi rialzo, lo bacio sulle labbra, gli dico "bentornato" e lui mi risponde, "abbiamo appena iniziato". Sono abituata a queste sue frasi ad effetto, che in genere preludano annotate intense. Ma sono stanca, anche se è consapevole ...