1. La mia compagna di classe


    Data: 12/12/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: marco45, Fonte: EroticiRacconti

    ... stasera!"
    
    "per questo dici? beh le diavolette devono essere un po' peccaminose per esserlo davvero" mi disse con un sorriso malizioso. Era un pochino brilla, ma nemmeno troppo e accavallò le gambe. Immediatamente vidi quello che mai avrei sperato di vedere nell'arco di tutto il liceo. Un piccolo cespuglietto biondo, che coronava delle labbra abbastanza grosse, incorniciate da quelle cosce abituate a cavalcare coperte per modo di dire dalle autoreggenti. Fu questione di pochi secondi, ma lei se ne accorse.
    
    "cosa guardi???"
    
    io non dissi nulla, ero troppo turbato per fare o dire qualsiasi cosa. Lei si sedette accanto a me
    
    "guarda che mi accorgo che sei sempre a spogliarmi con gli occhi, non solo stasera, ma anche quando siamo in classe"
    
    ancora silenzio
    
    "almeno ti piace?" continuò "direi di sì" disse sorridendo e indicando con un cenno del viso al mio pacco. Maledizione. Era già da un bel po' in tiro, ma speravo di averlo mascherato stando seduto cercando di incurvarmi per impedire che si vedesse troppo.
    
    "Senti cambiando discorso, domani faccio un allenamento speciale per prepararmi alle gare del mese prossimo. Se ti va fai un salto al maneggio domani pomeriggio"
    
    Mi sorrise, si alzò, la vista su quel paradiso biondo venne oscurata dal vestito. Per alzarsi la stronza appoggiò tutto il palmo della mano volutamente sul mio pacco, premendolo un sacco per alzarsi. Quella sera non dormii per niente e nemmeno la giornata dopo stetti molto attento alla lezione ...
    ... di letteratura greca. Lei non era in classe, probabilmente già ad allenamento pensai. La mia mente galoppava nel mentre, nel corso degli anni i suoi ex (quelli che in qualche maniera erano amici di amici dei miei compagni di classe) decantavano le sue doti orali e anche la sua capacità di fare seghe "alternative". io sinceramente nelle mie fantasie di ragazzino ancora poco esperto, mi fermavo molto volentieri a quel panorama tanto immaginato.
    
    Finalmente il pomeriggio, è inutile che sprechi parole a dire come sono arrivato là perché intanto ho pochi ricordi, solo la fretta e quel voto allo stomaco misto tra ansia ed eccitazione.
    
    Arrivo e lei non è nelle stalle, non ci sono molte persone in giro, anzi nessuna per quello che vedo cercandola. Poi la vedo arrivare: a cavallo, con la tenuta da cavallerizza con quei bei pantaloni bianchi. Non serve molto altro per aggiungere se possibile ancora un po' di tensione alle mie parti basse. Lei mi vede e si dirige verso di me.
    
    "oh finalmente eccoti, pensavo che non venissi"
    
    "beh no, non sarei mai potuto mancare, come stanno andando gli allenamenti?"
    
    "bene bene questo è uno dei miei giorni preferiti, non c'è nessun'altro che si allena e posso lavorare su di me e il mio cavallo. Poi posso sempre rilassarmi"
    
    Non capii bene il senso di quest'ultima frase, ma come sempre non ero molto eloquente, specie in questi casi dove il mio sangue affluiva altrove
    
    "visto che a te piace tanto guardarmi, vorrei condividere con te il mio ...