Il professore - seconda parte - Racconti Erotici

Il professore - seconda parte

Da lì in poi, tutte le volte che c’era lezione di matematica, dopo ci si vedeva con il prof nel solito cesso, e via di pompini. Ormai, anche grazie alle sue indicazioni, sempre date in modo autoritario, ero diventato un’esperta puttana succhiacazzi. Anziché col panino facevo colazione mandando giù la sua sborra… Ma tutto sommato non mi dispiaceva, anzi col tempo mi piacque da pazzi.

A volte mi facevo trovare completamente nudo nell’angusto spazio della toilette. Lui restava completamente vestito, per accentuare la sua supremazia, e mi dava solo cazzo e palle da leccare e succhiare. In quel caso poi mi sborrava in faccia e sul corpo, mentre io mi segavo furiosamente. Ormai avevo capito i suoi tempi e me lo menavo in modo da venire insieme a lui, o poco prima. Ovviamente questa cosa lo eccitava come un animale.

A volte arrivava di fretta, già tutto ingrifato, me lo ficcava in bocca e me la scopava, per poi svuotarsi le palle in pochi minuti e andarsene subito.

Una volta ero tornato in classe, e dopo un po’ mi accorsi di uno schizzo di sborra ormai rappresa che avevo tra i capelli, che al tempo portavo lunghi. Per fortuna non se ne accorse nessun altro…

Durante le lezioni, in caso dovesse rivolgersi a me, lui mi trattava naturalmente con freddezza e indifferenza. Dal canto mio, durante le sue lunghe e astruse spiegazioni, io fantasticavo sul suo pacco e come lo avrei trattato di lì a poco… e già mi veniva l’acquolina in bocca e il cazzo duro da far ...

... male.

Una volta se ne arrivò dicendo “Oggi ho la vescica che mi scoppia… Quindi lezione di pissing”. Io non avevo idea di che cosa si trattasse, ma lui tirò fuori un giornaletto con foto di donne nude che si facevano pisciare addosso e poi venivano scopate in ogni buco. Sfogliare quelle pagine mi diede un brivido di ribrezzo e di eccitazione insieme… doveva essere una cosa molto intima e davvero trasgressiva… Subito mi venne di rifiutare, ma in fondo col prof (o meglio col suo cazzo) si era creata, in un modo o nell’altro una forte intimità, per cui accettai.

Tanto per cambiare mi fece inginocchiare davanti a lui, si tirò fuori l’uccello bello turgido e mi disse di aprire la bocca. “Adesso dovrai stare fermo, farti riempire la bocca e ingoiare. Non vorrai mica tornare in classe tutto zuppo di piscio, no?”

Ingoiare?? Accidenti…. Ma prima che potessi rendermi conto, tenendoselo tra due dita e regolando il getto, lo zampillo mi riempì la bocca. Dopodichè lui strinse e interruppe il flusso. Io mi sentivo pieno il cavo orale del liquido che mi pareva caldissimo, e non potendo sputarlo per paura di macchiarmi lo buttai giù. Era salato e amaro, e alla fine nemmeno così male. Mi fece riaprire la bocca, e via così per tre o quattro volte il suo piscio mi riempì e io ingoiai.

La cosa mi eccitò moltissimo, tanto che quella volta non ce la feci più e me lo tirai fuori cominciando a segarmi, mentre gli presi il cazzo in bocca per ricevere direttamente l’ultimo zampillo. Cominciai a ...