Consapevole depravazione (14)
Data: 05/12/2019,
Categorie:
Etero
Autore: mastro di chiavi, Fonte: EroticiRacconti
Capitolo14 Capitolazione
Ma cosa stavo facendo? Non salutai e corsi giù dalle scale per raggiungere la strada e rincorrere Anna per riprenderla con me. Percorsi un breve tratto tra la ressa scontrandomi con tutti. L’avevo persa di vista.
Avevo abbandonato mia moglie vestita come una puttana nelle mani di due personaggi che erano solo in cerca di una vacanza a sfondo sessuale. Stavo male, avevo il cuore in gola, ormai non provavo nessuna eccitazione, solo rimorso.
Ritornai indietro , Ralph aveva parlato di una discoteca, lui avrebbe saputo darmi le indicazioni dove recuperare Anna.
Non mi restava che chiedere il suo aiuto. Ritornai al locale dove l’avevo lasciato, ma non trovai né lui né Milos e neppure nessuno tra i camerieri che mi potesse dare notizie. Preso dal panico non sapevo più cosa fare. Iniziai a girare a vuoto in mezzo alla folla affacciandomi a caso ai locali. Entrai in due discoteche sperando di ritrovare mia moglie, ma in quel caos, con luci stroboscopiche e musica a tutto volume, risultava un’impresa impossibile. Quanto ero stato stupido, incosciente.
L’angoscia di non sapere dove fosse passava in secondo piano rispetto alla vergogna di saperla in giro vestita come la peggiore delle puttane lei che a casa era sempre perfetta nel vestire mai un abito fuori posto o un vestito che mettesse in evidenza la sua femminilità.
Mi sedetti in un bar consumando qualcosa che aumentasse la mia alcoolemia per poter assopire quel casino che avevamo combinato. ...
... Niente, anzi l’alcool sembrava disinibirmi ulteriormente facendomi quasi provare piacere . Maledivo la sera in cui avevamo fatto conoscenza con Ralph, ma non capivo la trasformazione di Anna pur sentendomi in parte responsabile, ma provavo piacere nel ripercorrere la serata, nel vedermela ancora davanti eseguire le richieste di Ralph, ma soprattutto gelosia nel saperla tra le braccia di quegli sconosciuti lasciandosi baciare e accarezzare mentre girava in quella bolgia vestita spudoratamente.
Cosa provasse verso Ralph,paura, soggezione, ma da li chiamarlo padrone e sottostare alle sue richieste ce ne passava.
Ora dove avrei potuto trovarla? Ero preoccupato di saperla tra le strade di quell’accozzaglia di locali e di ubriachi , non solo perché fosse accompagnata da clienti del nostro stesso hotel, ma piuttosto perchè abitavano anche nella nostra città.
Estraniato dalla realtà non mi accorsi che si era rimaterializzato Ralph. La mia prima frase fu ovviamente chiedergli dove fosse Anna. “non ti preoccupare, tanto i due che la accompagnano sono nel tuo stesso hotel e, come ti hanno detto, ti chiamano quando rientrano per passare a riprenderla”.
Quasi pietendo gli chiesi di farmela trovare “la voglio riportare in albergo , ne ho abbastanza di vederla in giro come l’hai fatta vestire tu”
Ralph mi sorrise “volevi vederla fare la puttana e lei ti ha accontentato”.
“Non certo perché l’ha scelto volontariamente” controbattei.
Il mio interlocutore scosse la testa “ ...