Ela la gnoccolina
Data: 04/12/2019,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Autore: antonioeffe80, Fonte: xHamster
... Michela non oppose resistenza e quando le fui sopra e le dissi:
“Michela, voglio scoparti!”, lei mi rispose:
“Fai pure! Ma fallo in fretta…”.
Michela mi passò le cosce intorno alla vita aiutandomi a scivolare in lei. Il suo pube prese ad assecondare il mio ed ben presto il ritmo dell’amplesso divenne frenetico.
“Sborra, sborrami dentro” gemette lei esaltata mentre con le mani mi afferrava le natiche e mi aiutava ad accentuare ancor di più il ritmo. Io finalmente esplosi in lei allagandola e lei reagì alle calde sferzate di sperma con un nuovo travolgente orgasmo.
Mi abbandonai ansante al suo fianco. Ci guardammo un po’ e mi chiese:
“Posso fare una doccia?”.
“Certo… mi piacerebbe farla con te” la implorai.
“Va bene”.
Così, nudi, ci siamo chiusi nell’esiguo spazio del box doccia.
Lei si inginocchiò davanti a me, le sue labbra morbidamente dischiuse a pochi millimetri dal mio cazzo. Lo strinse con una mano e diede un primo colpo di lingua sul glande. Alzò lo sguardo sorridendo, osservando la mia reazione.
“Ti prego - la implorai - prendilo in bocca!”.
In un attimo il mio uccello sparì tra le sue labbra, potevo sentire il suo palato, e la sua lingua che lavorava frenetica sulla cappella. Quando si accorse che il mio orgasmo era inevitabile si tolse il cazzo dalla bocca ma continuò a leccarlo. Io esplosi in una sborrata memorabile, schizzandola sul viso, lei lo riprese subito in bocca, ingoiando gli ultimi fiotti e ripulendo per bene l’asta, ...
... ed emettendo gemiti di piacere.
“Ti voglio prendere…”.
“Cosa vuoi, dimmelo, fa presto, non ne posso più…”.
“Ti voglio inculare…. Voglio montarti, cavalcarti ficcartelo così in fondo da farti urlare… Mettiti a pecora… Dai… Dammelo…”.
“Lo vuoi? E’ tuo, prendilo” lo appoggiai al buchino e spinsi piano.
Un gemito di dolore mi indusse a fermarmi.
“Fai piano ti prego”.
“Se non vuoi non lo faccio”.
“Si, dai, ma fai piano”.
Immersi ancora il mio membro nella sua fessura e riprovai cominciando a spingere lentamente, piano piano cominciò ad entrare. “Mmm, come sei stretta!” biascicai eccitato. “Ohh, come è grosso e duro! Mmm, dai muoviti un po’!” biascicò lei, appoggiando saldamente le mani al muro. “Ohh, sii, così, dai, dai! Adesso inculami, inculami più forte, dai! Ahh!” mormorò lei. Facevo avanti e indietro con la potenza degna di un toro. E lei subiva con lamenti e sussurri spezzati: “così … Sì … Ah … Come sei forte … ancora … sono tutta aperta … Ah …. Mi fai ancora male …Ah … Sì … Tienimi stretta … Possiedimi … No … Ah … Basta, basta …”…
Continuai così per circa dieci minuti: arrivai all’orgasmo, cacciai fuori il cazzo e sborrai sui peli della fica e tra le tette della figona. Uscimmo dalla doccia, tornammo in salotto e ci buttammo sul divano. La feci mettere a cavalcioni, con le ginocchia ai lati della testa, così che davanti al mio volto ora si apriva la sua figa palpitante, mentre lei si trovava di fronte al mio pene. Ela, sdraiata sopra di me, mi ...