1. Una fantasia (Parte 1)


    Data: 02/12/2019, Categorie: Tabù Masturbazione Voyeur Autore: exhibiaita, Fonte: xHamster

    Ciao ragazzi, oggi per la prima volta voglio scrivere una storia di fantasia, o almeno voglio provarci. In realtà non so neanche bene da dove partire...
    
    ... quindi viaggio con la mente, partiamo da qui...
    
    ... Mi trovo in una città diversa dalla mia, non ci sono facce conosciute e quindi non ci sono timori particolari. Nella mia valigia c'è un sacchetto di plastica, lo svuoto sul letto ancora sfatto dell'hotel e ne ammiro il contenuto allo specchio. Il vestitino a coste è vistoso con quel suo cremisi. Ed è corto. Più corto di qualsiasi altro vestito io abbia mai indossato per strada. Lo indosso e sfilo per me stessa già prendendomi in giro per averlo comprato. Mi piego piano verso il letto e guardo lo specchio dietro le spalle, il vestito si è alzato di quei pochi centimetri sufficienti a farmi vedere la linea tra le cosce e il sedere. Mi piace.
    
    Le autoreggenti nere che mi infilo poco dopo arrivano proprio a quella linea, mi siedo sul letto e guardo l'effetto globale accavallando le gambe come fanno le donne educate, lo faccio anche di profilo e lo specchio mi mostra la pelle oltre le calze. Troppo osé. Mi piace.
    
    Le scarpe col tacco non le ho mai veramente amate, ma per quell'occasione le indosso. Niente di esagerato, ma sufficiente a slanciare le cosce.
    
    Lascio l'albergo sentendomi tutti gli occhi addosso e non so se sentirmi più imbarazzata o più lusingata.
    
    La città è calda e affollata, ne percorro un tratto senza sapere quale sarà la mia destinazione. ...
    ... Alcuni sguardi mi colpiscono più di altri mentre mi fermo alla prima fermata affollata di un bus che non so quando passerà. Chiedo ad un uomo particolarmente interessato alle mie scarpe dove potessi trovare un biglietto e quando sarebbe passato il bus, lo ringrazio con uno sguardo profondo e mi allontano per poi tornare col biglietto.
    
    Il bus non è pieno, è stracolmo. Ma è il bus sbagliato. La maggior parte dei presenti sono anziani o mamme con grossi sacchetti della spesa. Scendo appena mi è possibile farlo. Cammino in cerca di una seconda linea e la trovo più interessante già dalla pensilina dell'attesa. Pieno di gente frettolosa, ma pochi vecchi e poche mamme. Arriva il mezzo e scelgo di entrarci al centro della calca. Immediatamente mi rendo conto che qualcuno dovrà restare a terra e prendere il prossimo. Mi sento avvolta da quelle cinquanta persone premute una contro l'altra, c'è chi spinge e chi sbuffa per il caldo, io resto in attesa di un qualcosa che non tarderà ad arrivare. Passa la prima fermata e delle persone scendono, mi faccio piccola per non perdere la posizione e vengo sorpassata da alcuni e raggiunta da altri. Qualcosa sbatte sulla mia gamba, e guardo verso il basso. E' uno zaino a toccarmi, mi sfiora appena sopra il polpaccio. Seguo la linea delle calze e vedo la mano che lo regge a pochi centimetri da me, continuo a salire ed incrocio l'uomo con lo sguardo guizzante.
    
    E succede quello che sapevo sarebbe successo. Lo zaino mi sbatte addosso, la mano si ...
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