Le disavventure di uno schiavo – puntata 1
Data: 22/03/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Gay / Bisex
Autore: MattewSlave, Fonte: RaccontiMilu
... riesco a stare particolarmente attento alle lezioni e, rendendomi conto che non potevo più aspettare, sono corso in bagno dell’università a spararmi una sega. Finite le lezioni gli scrivo e su whatssapp mi invita a venire in università da lui, di fronte i bagni. Mi lascia in attesa un quarto d’ora, poi arriva e mi indica di seguirlo in bagno, senza farmi notare. – Str0nzo testa di *******! Bast4rdo figlio di *******a!!! – inveisce e mi tira un pugno allo stomaco. Mi mette una mano sulla bocca prima che io sia in condizione di urlare, mentre mi accascio a terra, con le mani sullo stomaco, contorcendomi dal dolore. – Prima lezione e già mi rompe i *******i quel maledetto!!!! E sposta quelle mani ******* –, dice e mi tira un calcio a una coscia, non riuscendo a trovare libero il mio stomaco. – ******* che nervoso!!! – e se ne va lasciandomi accasciato a terra nel bagno, mentre mi metto a piangere a dirotto, non avendo capito nemmeno tanto bene cosa sia successo.
Verso le 18 torna a casa, dove già stavo da un po’. Entra in camera mia e sorride, questa volta in modo beffardo. – Grazie Matteo. Ora ci sei te su cui sfogarmi. – Mi hai fatto male però, Giacomo. C’era bisogno di fare così? – Sì vabbeh, non esagerare dai. E poi è troppo bella la situazione. E in fondo tu fai delle cose per me, e io faccio delle cose per te – E, mi accompagna dolcemente dalla posizione in cui stavo, sul letto a studiare, a inginocchiato per terra. Si sdraia sul mio letto e si sfila le scarpe. – Dai , ...
... sono andato a correre solo per te. Divertiti!!! E inizio a leccare le dita sudate per bene, che ho sognato per tanti anni. Lui mi guarda divertito, ogni tanto sputa sul dorso del piede invitandomi a leccare gli sputacchi. – Dimmi una cosa, Matteo. – Sì? – rispondo fissandolo, quasi imbarazzato – Continua pero, non ti ho detto di fermarti – e riprendo a leccargli la pianta del piede assaporando il suo buon puzzo -, quanti calzini mi hai rubato in questi anni negli spogliatoi? – Rubato dei calzini? Io? – rispondo, come se non sapessi di cosa stia parlando. – Non dirmi caz2ate!! Lo so, ogni tanto spariva un indumento, magari ricompariva nella borsa due o tre allenamenti dopo. E non credo si tratti di mie dimenticanze. – Diverse volte Giacomo. – Ti piacevo così tanto? E perché non me lo hai mai detto? – Avevo paura che tu avessi una strana opinione di me. – rispondo, mentre succhio il sudore dalla pianta del piede destro, e lecco lo sporco tra le dita. Inizia a ridere sarcastico. – Una strana opinione di te? Sei sempre stato solo l’altro migliore amico di Francesco. Eri quasi una scocciatura a volte. Se lo avessi saputo prima mi sarei divertito un sacco di volte, probabilmente avremmo avuto un rapporto migliore. E, stanco di farsi leccare i piedi, sgancia un potente scaraccio sulla mia bocca. – Ora ti detto le regole del gioco. Fuori da questo contesto siamo buoni amici, anche meglio di quando sono partito per Firenze tre giorni fa’. A volte usciremo insieme, altre ognuno fa’ la ...