1. la suocera e la tv


    Data: 23/11/2019, Categorie: Voyeur Masturbazione Maturo Autore: claudio70, Fonte: xHamster

    ... sparso sul viso da porca della porno casalinga, imbrattandone capelli e orecchie, occhi, naso, soprattutto labbra, mentre lei, con evidente perverso piacere, ne leccava ogni goccia disponibile.
    
    Guardai mia suocera, il corpo ancora sconvolto dal piacere, riversa sulla poltrona, le gambe semiaperte, la spacca grondante, i piedi ormai sfilati dalle ciabattine, una pianta rivolta verso di me.
    
    Era sfinita, abbandonata, sui cuscini. Decisi che era il momento di sgattaiolare via. Poi mi resi conto dell’inondazione di sperma per terra e sulla tenda, evidentissima: l’indomani non sarebbe sfuggita a mia moglie, se non ne avessi fatto sparire le tracce.
    
    Con cautela mi chinai a terra, sfilai il fazzoletto dalla tasca, presi con delicatezza a rimuovere dai tessuti le evidenti bianche tracce del mio seme. Cercavo, con attenzione, di non muovere troppo il tendaggio nella pulizia, perché la suocera non se ne avvedesse, ma non era facile.
    
    Mi accucciai a terra intento nella pulizia. Quando, come percependo un movimento, alzai gli occhi da terra, un metro avanti al mio viso scorsi i pon pon rosa di pelo delle ciabattine di mia suocera. Dall’apertura anteriore, dita dalle lunghe unghie pittate di rosa fucsia spuntavano aggressivamente. Ebbi modo di osservare alcuni anellini alle dita, prima di realizzare che proprio di fronte e me, ancora inginocchiato a terra, mia suocera in piedi si stagliava, sovrastandomi.
    
    “Che fai lì?! Quando sei entrato?!” mi apostrofò lei con arrogante ...
    ... nervosismo.
    
    “Sono appena entrato” balbettati io avvampando di vergogna, senza neppure il coraggio di alzare lo sguardo. “Ho fatto piano per non svegliare lei e sua figlia, pensavo dormiste già…” soggiunsi.
    
    Osai alzare lo sguardo verso di lei, accigliata mentre la preoccupazione di essersi fatta scorgere da me intenta a masturbarsi come una troia in calore svaniva, lasciando spazio ad una altera sicurezza.
    
    Seguii il suo sguardo indagatore percorrere tutto il mio corpo, con severità, per poi fermarsi sulle mie mani, ancora a terra, stringendo il fazzoletto, in prossimità della pozzanghera.
    
    Balbettando tentai di rispondere al muto interrogativo: “Ho scorto questa macchia a terra, forse il gatto non so, volevo pulire…”
    
    Mi guardò incredula, come si guarda un idiota:
    
    “Dai qua, faccio io”. Si accucciò a terra, a quattro zampe, proprio di fronte a me, in identica posizione, mi tolse il fazzoletto umido di mano.
    
    “E’ un lavoro da donna. In fondo sono sempre la mamma, no?!” E abbassò il viso verso il pavimento, ma continuando a fissarmi negli occhi con intensità. Io ricambiai lo sguardo, ma per poco: non riuscii a trattenermi dal volgere la mia attenzione altrove: in quella posizione la succinta camicia da notte ricadeva verso il basso e un incredibile flaccido seno si mostrava a me completamente scoperto, penzolando verso il basso. Non potevo distogliere lo sguardo dalla sua scollatura, pur conscio che lei e ne era accorta. Strofinava con intensità la macchia, e le ...
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