1. Gioco di società


    Data: 22/03/2018, Categorie: Etero Autore: AASD43, Fonte: EroticiRacconti

    Sono di Milano e mi chiamo Mark. Agli inizi degli anni 2000 avevo appena compiuto 18 anni e avevo un grandissimo amico d'infanzia che abitava nel mio stesso palazzo che aveva tre mesi meno di me che si chiamava Andrea, ma che chiamavo Andy fin da quando eravamo piccolissimi. Ora, diciottenni (lui quasi) avevamo scoperto l'ultimissimo gioco dei giovani della Milano bene: io mi scopo tua madre e tu la mia. L'idea era molto gradita a tutti e due perchè le nostre madri erano veramente due bellissime fighe. In breve: mia madre, 40enne, era bionda capelli corti con due belle tette (5a misura) due bei capezzoli, un culo da urlo così come le gambe e una bella bocca carnosa da pompini e gli occhi verdi. Quella di Andy, Sarah, 42enne, era mora, occhi azzurri, tette di 4a misura, bel culo sporgente a mandolino e belle gambe. Era necessario concertare molto bene la cosa perchè sulla carta sembrava tutto facile, ma in effetti, analizzandola bene, era zeppa di difficoltà. Considerammo i tempi: erano molti importanti. Dovevamo far collimare quelli nostri con quelli dedicati a circuire le nostre madri e quando uno di noi agiva, l'altro doveva essere impegnato in qualche altra attività e non reperibile facilmente. Dopo aver parlato per circa un'ora e mezza elencando i pro e i contro, decidemmo di iniziare il gioco quella sera stessa. Andy avrebbe riferito alla madre Sarah, scusandosi per non averla informata, che la sera stessa mi aveva invitato a cena. Le telefonò e glielo disse. Lei non ...
    ... era molto contenta ma abbozzò. Raggiunsi casa loro alle 20. Citofonai e Andy mi aprì il portone. Suonai il campanello e mi venne ad aprire Sarah. Le porsi il mazzo di rose che le avevo comprato e lei mi disse che non avrei dovuto disturbarmi perchè ci conoscevamo bene, ci davamo del tu ed eravamo amici, io e Andy, poi, quasi fratelli. Sarah era splendida. Indossava una minigonna nera che le arrivava a metà coscia e una camicetta di raso bianca con tre bottoni slacciati sul davanti; era senza reggiseno e la trasparenza del tessuto lasciava intravedere due grandi capezzoli che una volta succhiati, pensavo, sarebbero diventati più duri e più grandi. La minigonna oltre che corta era molto aderente e le faceva risaltare il culo prominente.
    
    Ci sedemmo a tavola e iniziammo a cenare. Come d'accordo con un nostro amico, il cellulare di Andy alle 21 e 10 iniziò a squillare. Andy rispose e disse: "Ciao Paolo, no no, dimmi.....". Si scusò con noi e andò in cucina. Sarah e io stavamo finendo di cenare ed eravamo alla frutta. Tornò Andy con il viso rabbuiato e triste. "Dovete scusarmi" disse "Devo andare da Paolo perchè ha un grosso problema e non so se riuscirò ad aiutarlo a risolverlo", "Comunque datemi un'ora di tempo e torno". "Vengo con te" - gli risposi. "No, non è necessario. Fai compagnia a mia madre. Ci vediamo fra un po'". Prese chiavi della macchina e chiavi di casa e uscì. Sarah e io rimanemmo soli. Mentre sparecchiava mi chiese: "Come va Mark?" "Come al solito - le risposi - ...
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