1. Le mie cugine…e non solo – Capitolo 4


    Data: 20/11/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Lesbo Incesti Autore: severo24, Fonte: RaccontiMilu

    ... labbra ancora infiammate dall’applicazione dei sei anellini e tra le chiappe si intravvedeva la base del butt-plug. Insomma un quadretto molto eccitante, o almeno per me lo era.
    
    Prima di iniziare la punizione le ricordai che dopo ogni colpo doveva scusarsi per le sue mancanze e chiedere un altro colpo.
    
    Iniziai con colpi mirati su culo e cosce, mi fermai solo quando la sua pelle divenne di un rosso accesso e rovente rovente al tatto, con la sua pelle color del latte bastarono una quindicina di colpi.
    
    Nonostante fosse in lacrime non mi fermai, la sua punizione, infatti, non era finita. Le ordinai di stendersi sul letto a gambe larghe. Si incamminò all’istante, ma fu costretta a muoversi a piccoli passi per sentire meno dolore. Per questo nonostante il letto fosse a pochi metri sembrò metterci un’eternità.
    
    Spazientito per darle il giusto senso di urgenza, mentre si spostava, le misi la mano sulla figa, e come immaginavo la trovai fradicia. Il mio pensiero fu chiaro e lampante: questa troia si eccita con il dolore.
    
    Le infilai a forza le dita in bocca per farmele ripulire e poi le asciugai nei suoi capelli. Presi poi un perizoma dal cassetto dell’intimo e appena fu sdraiata lo infilai a forza nella figa. Già subire queste cose per lei non fu semplice. Averle toccato la figa ancora infiammata le fece molto male, per non parlare dell’umiliazione di succhiare i suoi umori dalle mie dita e ancora di più il fatto che le abbia pulite nei suoi capelli.
    
    Senza ulteriore ...
    ... indugi iniziai a colpirla direttamente sulla vulva e il clitoride. La sua reazione fu altrettanto immediata. Un urlo che quasi la sentivano anche i vicini, per questo le strappai il perizoma dalla figa e lo cacciai in bocca. Continuai poi a colpirla fino ad arrivare a dieci colpi. Così facendo la sua vulva divenne ancora più ricettiva. Mentre per lei il dolore fu atroce, tanto che per gli ultimi colpi il bavaglio fu quasi del tutto inutile. Nonostante tutto tra le sue gambe si era formato un lago e la sua figa non smetteva di sgorgare caldi umori, neanche fosse una sorgente d’acqua. Le lasciai qualche minuto per riprendersi poi le ordinai di mettersi l’intimo di due taglie più piccole, operazione molto difficoltosa e dolorosa a causa delle frustate.
    
    Una volta eseguito la presi e la portai di peso in bagno e senza troppa delicatezza la deposi nella vasca da bagno ordinandole di mettersi in ginocchio. Le tolsi il fazzoletto dalla bocca e lo sostituii con il mio uccello ormai duro come il marmo. Iniziai a scoparle la bocca con una forza e una velocità inaudita arrivando sempre più a fondo nella sua gola. L’eccitazione era molta e venni in poche pompate.
    
    Le lasciai il cazzo in bocca fino a che non perse turgore, così facendo fu costretta ad ingoiare la sborra che le avevo appena depositato in bocca.
    
    Dopo di che le ordinai di sdraiarsi e di aprire le gambe. Immediatamente alzò le gambe oltre i bordi della vasca spalancandole totalmente fornendo uno spettacolo a dir poco ...