Due vicini speciali.
Data: 16/11/2019,
Categorie:
Scambio di Coppia
Autore: pennabianca., Fonte: EroticiRacconti
... alcune penne drivers; guardo i book, sono divisi per anni, ne sfoglio uno, il più vecchio. Ci sono foto di mamma nuda, poi in pose sempre più oscene, in fine con il cazzo di mio padre in bocca. Guardo altre foto, di due anni dopo. Ci sono anche Mara e Nino. Sono intenta a guardare e talmente presa che non ho sentito arrivare Alex. Lui mi sorprende alle spalle, mi struscia il suo bastone sulle chiappe, ed io, eccitata da tutte quelle cose, mi giro, e glielo prendo in mano mentre lo bacio; mi lascio scopare in piedi, appoggiata all’armadio. Godo come una vacca, guardo le cose appese, penso al piacere che mio padre deve aver provato nel vedere mia madre vestita così, da troia. Alex mi sfonda anche lui, vede le stesse cose, si eccita ancora di più, mi inonda il ventre, sborrando come un cavallo. Dopo aver leccato e ripulito il suo cazzo gocciolante, gli mostro tutto quello che ho trovato. Insieme andiamo nell’altra stanza e, acceso il PC, ci mettiamo a vedere i DVD, le penne drivers, che sono piene delle porcate fatte insieme ai due vicini molto porcelli. Ci sono immagini di spiagge, nudismi, scambi di coppia, leccate fra donne, poi restiamo basiti, quando vediamo delle foto in cui prima mio padre, scopa il culo di Nino, poi è Mara, che indossato uno strap-one incula mio padre, mentre mamma gli succhia il cazzo. Scoprire che i nostri vicini sono dei maialini, ci mette molta allegria. Alex si eccita all’idea di scopare Mara e già sogna di sfondarle il culo. Quanto a me, ho ...
... visto che Nino non è messo male a cazzo, certo ha sicuramente la sua età, ma non dispero. Elaboriamo un piano, li invitiamo a cena, poi li convinciamo a giocare anche con noi. Per tutto il giorno restiamo in quella casa. Abbiamo da pulire tutto, ma non riusciamo a vedere i nostri desiderati vicini. Nei giorni successivi non li vediamo, non c’è neppure la loro auto nel parcheggio interno. Solo dopo dieci giorni mi riesce di parlare con loro. Non dico nulla di quanto ho scoperto, li invito a cena, ma lei rifiuta dicendo che la sera mangiano poco, poi Nino ha subito sonno, meglio a pranzo. Ci accordiamo per la domenica. Finalmente arriva il tanto sospirato giorno. Lei è molto bella. Piccola di statura, tiene i bianchissimi capelli, in una traccia, che poi arrotola dietro la nuca. I suoi occhi sono piccoli e furbi, il seno grande prosperoso, le gambe piccole ma ben fatte. Indossa una gonna al ginocchio, abbastanza casta, una bianchissima camicetta, che stenta a contenere i seni. Mentre i maschi si dedicano al barbecue, io e lei siamo in cucina, dove io sto ultimando di preparare il pranzo.
«Mettendo via la roba di mamma, ho trovato il suo armadio. Sono rimasta davvero sorpresa: non avrei mai creduto che mamma avesse il piacere di indossare certi vestiti e, ad averlo saputo, saremmo stati ben felici di giocare con voi».
Lei mi guarda sorpresa a sua volta, mentre sbianca in viso.
«Tranquilla! Non siamo moralisti né vogliamo esserlo adesso; però ci piacerebbe giocare con voi, ...