1. La foto ricordo 3


    Data: 16/11/2019, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... adesso, perché due sborrate in rapida successione potevano pregiudicate la mia attenzione il giorno dopo, al lavoro; lei capì e si avviò al suo appartamento, coprendosi alla meno peggio; Elena fece le sue cose in bagno e si venne a stendere cercando di non turbare il mio sonno; dopo quella notte, non si contarono più le volte che, in perfetta armonia, finivamo a letto in tre e alla fine uno riparava nell’altro appartamento.
    
    Per evitare uscite all’esterno, anche se solo su un pianerottolo, facemmo aprire una porta in una parete comune e l‘appartamento divenne unico, anche se disponeva di ingressi indipendenti e Laura poteva portarsi a casi gli amici con cui decideva di scopare una notte; né io è Elena ne avemmo mai bisogno, ma per nostra scelta precisa e non per limiti imposti; riuscimmo a ritagliarci il tempo anche per una vacanza al mare d’estate, e ne approfittammo per riposarci e scopare, tra noi tre, come scimmie.
    
    Le settimane scorrevano quasi pigre; il nostro ménage si era attestato sulla quotidianità di due persone agiate, funzionari di banca, che condividevano un piccolo appartamento in centro; quello adiacente, messo nella disponibilità di Laura, era stato collegato al nostro, aprendo una porta di comunicazione; ormai facevamo vita comune, talvolta anche a letto, ma soprattutto era straordinaria l’intesa tra le due amiche che si supportavano in tutto.
    
    Da quando, poi, Elena era rimasta incinta e la sua gravidanza ne appesantiva necessariamente i movimenti, ...
    ... eravamo diventati un’autentica triade e ci muovevamo solo insieme d’amore e d’accordo; qualche volta ci trovavamo con mio figlio Franco, dal quale apprendevamo le novità sui comportamenti della mia ormai ex moglie; assodato che aveva perso ogni ritegno, la cosa più significativa era la lotta che sosteneva per rimediare all’abbandono.
    
    Costretta di fatto e mantenersi col solo stipendio di dirigente scolastica, aveva drasticamente tagliato le spese voluttuarie per la cura del corpo e per l’abbigliamento; continuava a sbraitare contro di me che ‘la riducevo alla fame’ ma dovette accollarsi l’onere del mutuo e delle spese di gestione dell’appartamento dove viveva con nostro figlio Franco, costretto alla convivenza in parte per una natura ‘bambocciona’ che lo legava alla madre, in parte per non lasciarla sola.
    
    In uno degli ultimi incontri, mi chiese di affrontare il tema della separazione; ribattei che ne avrei parlato con lui, in presenza di sua sorella e della mia nuova compagna; dopo il chiarimento tra noi, avrei accettato di incontrare sua madre per decidere i termini del divorzio, sulla base di quanto avessimo determinato insieme; mi accennò per telefono che la situazione era particolarmente delicata ma accettò di venire a cena da noi.
    
    Ci avvertì che sua madre si era rivolta ad un autentico Principe del foro che stava raccogliendo materiali, su indicazione di Margie, per dimostrare che l’avevo lasciata in miseria privandolo del ‘giusto’ sostegno; Laura gli chiese ...
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