1. Chi cerca rischia


    Data: 14/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: TATONE, Fonte: EroticiRacconti

    Che io sia omosessuale è risaputo, sposato con due figli, ma da sempre attratto dal mio stesso sesso, sin dalla tenera età, ma, aimè, ho dovuto conformarmi agli standard dei miei tempi.
    
    Sarebbe stato impossibile vivere la mia vita al femminile, nella mia comunità, ne tanto meno dichiarare la mia omosessualità, e quindi, come un numero notevole di persone, la vivo nascosto.
    
    Ho la fortuna però che mia moglie ne è a conoscenza, non è che la condivida, ma almeno mi fornisce un alibi in caso di bisogno.
    
    Negli ultimi anni, questa mia fame di cazzo è andata via via aumentando, fino a trasformarmi in una passeggiatrice notturna, spesso, mi travesto e mi trucco, e passeggio per le vie della mia città, o vado sul lungo lago ad Arona o Stresa, luoghi più tranquilli.
    
    Ma ultimamente, vuoi per le restrizioni dovute dal covid, o dal fatto che la gente non esce più molto volentieri la sera, mi sono trovata costretta ad avvicinarmi, a zone, più, diciamo pericolose, tipo la stazione centrale a Milano, oppure Cadorna ecc.
    
    Proprio in una di queste zone, ho vissuto, una delle più belle ed agghiaccianti avventure della mia vita.
    
    Era tardi, un venerdì sera, l'indomani non avevo lavoro, e dissi a mia moglie che sarei rimasta a dormire fuori, nel solito motel, dove spesso ricevo i miei occasionali amanti.
    
    Passeggiavo in una di queste, trà virgolette zone calde, ero truccata pesantemente, come piace a mè, da rendere inequivocabile il mio ruolo, parrucca capelli lunghi neri, ...
    ... vestitino appena sopro il ginocchio, e sotto, slip e reggiseno, contenente un finto seno della quarta misura, reggicalze calze e tacchi, sopra un piumino leggero, ma che mi coprisse un poco dal primo freddo autunnale.
    
    Ho parcheggiato in un punto strategico, che mi permettesse di raggiungere velocemente l'auto in caso di bisogno, ma non sapevo che cosa mi riservasse la serata.
    
    Passeggiavo da una decina di minuti, ero, come al solito eccitata, e faticavo anon mostrare nella sua durezza il mio membro, ma aimè, premeva sul vestito, ed a un'attento sguardo lo si notava, cosa che successe nel momento sbagliato e posto sbagliato.
    
    Vi era un bar ancora aperto, pur essendo tardi, e fuori vi erano due uomini sulla quarantina, erano intenti a chiacchierare e a fumare, e all'interno si scorgevano altri due uomini più avanti con l'età, e la barista, una donna anziana, dalla prima occhiata, molto trascurata, e vestita in un modo inequivocabile, mostrava abbondantemente, un seno cadente, e dallo spacco le autoreggenti.
    
    Era già la seconda volta che ci passavo, e avevo notato nelle due volte che qualcosa girava in modo strano, gli uomini, la toccavo pesantemente, e lei ne sembrava contenta, così, non mi accorsi che uno dei due mi era davanti, lo urtai inavertitamente, e lui mi cinse con le sue braccia per non farmi cadere.
    
    Lo ringraziai e cercai di allontanarmi, ma lui non mi lasciò, mi sorrise, e mi invitò ad entrare e bere qualche cosa, io balbettai un nò, e lui allora infilò la ...
«123»