Le vicende del mio culetto
Data: 13/11/2019,
Categorie:
Etero
Autore: leielui, Fonte: RaccontiMilu
... dire il vero, negli anni dell’università. Il mio culo non era (e tuttora non è) niente di che, un po’ abbondante, ma piuttosto tondo e sodo. Ma avevo capito che non importava davvero come fosse e che la facilità nell’elargirlo sarebbe stata sufficiente a farmi avere successo con l’altro sesso, portandomi a vincere la mia insicurezza. Del resto, ogni bravo maschietto che si rispetti davanti ad un sedere disponibile non fa tanto lo schizzinoso’ e la voce che il mio era facilmente penetrabile non ci mise molto a divulgarsi.
Di esperienze avute in quegli anni potrei raccontarvene parecchie, ma me ne viene in mente una in particolare, in cui mi sono sentita molto porca e in cui forse è scoccata quella scintilla che mi porta ad amare il sesso anale. Grazie alle mie performance ero diventata abbastanza popolare in città, ma non mi accontentavo e volevo ‘alzare il tiro’, cercando di conquistare uno dei ragazzi considerati più fighi del posto. Che poi, a pensarci ora, è diventato un mezzo sfigato, ma all’epoca era il sogno di tutte le ragazze’ ed ovviamente non mi considerava proprio, dato che poteva avere praticamente qualunque essere di sesso femminile di cui avesse voglia. Ero riuscita, però, con l’ausilio di un suo amico, con cui già in passato mi ero “aperta”, a fargli arrivare il messaggio che gli avrei concesso tutto, e così una sera finalmente uscimmo. Io mi vestii per provocarlo, con una di quelle gonnelline larghe, che andavano di moda alla fine degli ...
... anni 90, e una maglia bianca attillata. Sotto avevo messo un perizomino bianco ce era come se non ci fosse e un reggiseno coordinato, che si intravedeva da sotto la maglia. Avevo provato anche a mettere la maglia senza reggiseno, ma avevo dovuto rinunciare, ero troppo oscena. Insomma, ero evidentemente pronta a una nuova battaglia. Mi offrì una cosa da bere in un baretto di quartiere, provò ad abbozzare un minimo di conversazione, ma decisamente le parole non erano il suo forte. La serata stava prendendo una piega strana, ma per fortuna dopo una mezzoretta mi propose di andare a vedere la ‘redazione del suo giornale’. Quanto se la tirava per questa cosa! Ma io sapevo che era solo uno stagista in un giornalino locale’ Comunque la cosa importante era che era in possesso delle chiavi, e lì dentro potevamo stare un po’ tranquilli. Una volta entrati, e avendo capito che c’era solo un motivo se mi aveva portata lì (per fortuna), decisi di dare io una svolta alla serata. Mi fece fare un rapido giro dei locali, fino ad arrivare alla sua scrivania’ e a quel punto feci una delle cose più da maiala della mia vita, che se ci ripenso ora mi viene un sacco da ridere. Mi avvicinai con fare sensuale (o almeno, spero fosse sensuale) alla sua scrivania, poggiai le mani sul tavolo, iniziai a piegarmi in avanti, lentamente, sporgendo al contempo il sedere all’indietro’ poi girai la testa verso di lui e dissi una cosa del tipo ‘e quante ragazze ti sei fatto qui sopra?’ Lui rimase un attimo stupito, ...