Spogliati
Data: 21/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Meraxes, Fonte: Annunci69
Non mi hai fatto attendere molto, dopo aver suonato alla tua porta. Ci siamo salutati con gli sguardi e sono entrato. Ti seguo al centro del tuo salotto e per un attimo restiamo a guardarci, l’uno di fronte all’altra in piedi.
Io, con il mio gessato severo,
tu vestita di scuro e come al solito elegante, non eccessiva, ma molto sensuale.
Mi siedo su una poltrona e continuo a guardarti. Tu resti in piedi e, per qualche attimo che sembra lunghissimo, restiamo ancora in silenzio. La sera è calda, arriva dall’esterno qualche rumore, ma come fosse lontano.
La mia voce bassa rompe l’attesa: “Spogliati”, ti comando, ma è quasi un sussurro.
Sempre fissandomi cominci ad eseguire, mentre il tuo volto è un enigma, sospeso tra una leggera apprensione e una dolce gioia che comincia ad affiorare.
Lenta e precisa ti sfili di dosso i vestiti e la biancheria, non ti togli le scarpe e le calze perché sai quanto mi fanno eccitare.
Ora sei dritta ed è scomparsa l’apprensione. Ti mostri, felice nella tua "nuda" bellezza, ed io ti ammiro.
Ancora il suono della mia voce: “Siediti sulla moquette e toccati, apriti, accarezzati”.
Con la dolcezza che ti è propria ed un leggero ammiccamento sul volto, ti siedi sul pavimento con le gambe leggermente allargate, piegate al ginocchio, che mostrano appena le tue labbra segrete.
Cominci ad accarezzarti l’interno delle cosce, i tuoi capezzoli vanno facendosi turgidi. La tua mano sinistra li visita lieve, mentre la destra si ...
... accosta al pube, al tuo piccolo cespuglio, al tuo Monte di Venere che raccogli nel palmo e leggermente premi.
Il tuo dito medio scivola al centro della tua fessura, vi si insinua appena. Entrambe le tue mani sono di nuovo ad accarezzare l’interno delle cosce. Adesso il tuo fiore si è schiuso, le piccole labbra, appena turgide, si mostrano un poco. Le sfiori, le scosti, cerchi il tuo centro, lo trovi cominci a titillarlo.
Il tuo respiro si è fatto profondo. Sei leggermente sudata e il tuo profumo comincia a colmare la stanza.
Inclini il busto all’indietro, appoggiandoti sulla mano sinistra, mentre la destra insiste ora a titillare il clitoride, ora ad accarezzare e scostare i margini della vulva.
Non hai mai smesso di fissare il mio volto impassibile, da cui pure traspare il gusto di guardarti.
Ad onde il piacere risale verso il tuo volto. Ti bagni le labbra, le serri, le mordi. Ti lasci sfuggire qualche piccolo suono.
“Fermati”, ti dico e ti sorrido. Obbedisci e resti immobile, tranne il tuo petto che continua a trarre respiri profondi.
Mi alzo in piedi, mi avvicino e vado alle tue spalle.
Continuo a guardarti mentre mi svesto. Sono nudo, ora, e vengo a sedermi sulla moquette davanti a te. Il mio membro è teso, pulsante. Ne scopro il glande, turgido.
Lo tengo come un fiore a te offerto e lentamente comincio a muovere avanti e indietro la mano.
Ti invito a ricominciare e tu, con un’espressione affaticata e di sollievo, riprendi ad accarezzarti.
Ci ...