Valeria:quando scoprii che mi piacciono gli uomini maturi – cap.4
Data: 12/11/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Yocalsy, Fonte: Annunci69
... iniziò a baciarmi, un vortice le nostre lingue, le sue mani che mi tenevano sollevata dal sederino.
La casetta era totalmente buia, a parte pochi metri davanti alla porta, illuminati da finestrella sul soffitto che era proprio all'ingresso della stessa.
“Non riesco a stare senza di te porcellina, ti voglio”
Intanto avevamo già ripreso a baciarci, sentivo il suo pene duro contenuto nei bermuda che premeva contro il mio pancino.
A sinistra della porta c'era un bancale con dei sacchi di terra rossa per i campi da tennis, parallelo alla porta, anch'esso illuminato dalla finestrella dove Massimo aveva già sistemato un paio di coperte.
Mi lascio cadere, spingendomi verso il bancale, dove caddi, mani in avanti. Mi accorsi che aveva calcolato tutto, ero quasi perfettamente a 90°.
Sentii la sua bocca sul collo le mani afferrarmi il tanga e tirarlo verso il basso lentamente.
Sentii che si inginocchiava, le unghie delle sue mani graffiarmi leggermente dalle spalle, la sua bocca che scendeva piano piano, fino al sederino dove Massimo si avventò, prese a mordicchiarlo come al suo solito.
“Il mio cuoricino”
Poi i baci, le dita che sfioravano i petali della mia patatina.
Lo sentii abbassarsi i pantaloncini e cosi, di colpo, penetrare fino in fondo la mia micetta.
Le sue mani sui fianchi, io cominciai ad annaspare, il respiro corto, mentre lui cominciò un a possedermi infuriato.
Cominciai a gemere.
“Massimo sii”
“Shh bimba, o ci sentono” mentre ...
... continuava a muoversi dentro di me, a volte i suoi colpi mi facevano staccare i piedini dal pavimento.
Poi uscì da me, ritornò in ginocchio e si avventò con la lingua e la bocca sulla rosellina del mio sederino, lo forzava con la punta della lingua mentre sentivo la saliva colare sulla mia patatina.
Si rimise in piedi e con un gesto secco mi penetrò il sederino.
Non potei trattenere un urlo.
Mi mise una mano sulla bocca mentre l'altra mi spingeva la schiena verso il basso.
“Ti inculo piccola... mmm...sei la mia piccola troietta...sgrillettati...dai, mi eccita da matti”
Allungai la mia manina e inizia a masturbare la micina, la mano aperta si muoveva veloce. Ansimavo e gemevo nell'incavo della sua mano finché venni, scosse violente di piacere come sempre, come solo con Massimo mi era capitato.
Si fermò un momento, baciandomi il retro delle orecchie e il collo per poi tornare all'orecchio e sussurrarmi:
“Ti sborro nel culo porcellina”.
Mi tappò nuovamente la bocca con la mano tornando a martellarmi senza sosta, sentivo le palle grandi e morbide sbattere sulle mie natiche.
“Vengo vengo piccola ...”
Lo sentii irrigidirsi e poi il suo piacere che schizzava nel mio “cuoricino”.
Di nuovo si abbandonò ansimante e madido di sudore sulla schiena.
“Piccola, sei una droga, sei fantastica”
Ci baciammo, ma non potevamo certo dilungarci.
Con la poca luce che filtrava cercavo il mio costume che Massimo aveva lanciato chissà dove, quando vidi ...