Avevo una padrona 3
Data: 11/11/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: skin5706, Fonte: EroticiRacconti
... lavoro e poi avesse da ingranare, da rodare i meccanismi del laboratorio, da fare campioni, rifare pezzi sbagliati trovava sempre il tempo per vederci e la domenica pomeriggio riuscivamo sempre ad uscire assieme per poi al calar della sera far l’amore .
qualche giorno prima di natale, come usava … o usa tuttora? mi disse la frase da tutti i ragazzi temuta, quella che ti faceva cadere un mattone in testa, se non avevi intenzioni serie e quindi ti faceva svicolare appena possibile, oppure comunque il mattone ti cadeva lo stesso addosso ma passava direttamente dall’esofago all’intestino e rimanevi fulminato sul posto per almeno 10 minuti ( certuni raccontano di aver avuto una congestione quasi fatale!!!) :
:- mio padre avrebbe piacere di vedere la tua auto parcheggiata sotto casa, invece di sapermi a strasciconi chi lo sa dove, chi lo sa con chi! :-
quindi la domenica successiva, subito dopo pranzo invece di aspettarla alla fermata dell’autobus andai a prenderla a casa
salii le scale che sfociavano su di un ballatoio esterno con la porta e con un’ampia finestra che dava luce alla stanza adibita a cucina, sala da pranzo, salotto
venne ad accogliermi sulla porta e mi presentò a suo padre, camionista rubizzo e ridanciano con braccia e pancia da camionista.. prossimo alla pensione, contadino per passatempo e passione, alla mamma casalinga e alla sorella, una ragazzotta di circa 16 anni, più alta di Marilena, con un bel volto incorniciato da capelli castano ...
... scuro ancora con le forme da ragazzina, un po’ sovrappeso, ma non obesa, piuttosto era robusta, robusta, quanto Marilena era snella
timidissima, mi guardava da dietro i genitori con curiosità, ma solo quando si sentiva inosservata
esaurito le formule di rito
:- caffè? :-
:- si grazie!:-
:- un vinsantino? :-
:- si ma poco, devo guidare ! :-
:- resti a cena con noi? :-
:- no, stasera no, grazie,
i miei mi aspettano magari un’altra volta :-
vedo con la coda dell’occhio la Marilena ha afferrato la borsa
e via!
poi le scale
poi in macchina
la cinquecento, la cinquecento che va in moto al primo tentativo!
“brava Carola!”
la cinquecento si chiamava così! il nome glielo aveva messo il precedente proprietario e da quando la chiamava così Lei, quando era davvero importante, non lo aveva più lasciato a piedi.... quindi perché rischiare?
partenza!!
quando uscimmo dalla stradone e entrai nella statale, Marilena si mise a raccontarmi aneddoti della sua famiglia
il padre donnaiolo e puttaniere, spinto a ciò dalla madre che erano anni che si rifiutava a lui per una vecchia storia che lui aveva avuto con una collega di lavoro nell'azienda dove lavorava
e mi giurò l’impegno da parte sua di non farmi mai mancare il sesso e l’amore
poi, mi raccontò che sua sorella non era del tutto normale, era un po’ ritardata ed era anche per darle la possibilità di poter aver una vita il più normale possibile, quindi lavorare ed essere autonoma ...