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Don Calogero (parte 1)
Data: 11/11/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: enea, Fonte: RaccontiMilu
... cominciò ancora una volta a parlare: “…hai ceduto alla lussuria, Anna. Hai smarrito la retta via lasciandoti trascinare nel peccato…ti sei fatta accecare dalla ricerca del piacere…il piacere della fornicazione…” Le sue mani cinsero il capo di Anna, legandole agli occhi la benda nera. Il respiro di Anna tornò affannoso: venire privata della vista…il trattamento appena ricevuto…non prometteva nulla di buono. E così era stato. Don Calogero aveva ripreso a pronunciare quelle strane parole in latino mentre le sue mani erano tornate sul suo seno a torturare i capezzoli. Sentì la sua voce avvicinarsi, la sua bocca a pochi centimetri dall’orecchio. “…accecata dalla ricerca del piacere…hai fatto pensieri impuri…hai lasciato che il possente petto di un uomo si poggiasse sul tuo…che il suo respiro sfiorasse tuo collo…” – il fiato di Don Calogero tra una frase e l’altra la faceva rabbrividire – “…hai lasciato scorrere la sua bocca sulla tua pelle… …hai permesso alla sua lingua di toccare ogni angolo del tuo corpo…” Un nuovo gemito sfuggì dalla bocca di Anna quando sentì che Don Calogero aveva preso a baciarla sul collo. Sentì la sua lingua scorrere sulla pelle, salire lentamente dal collo alle orecchie lasciando una scia umida che al contatto con il respiro di Don Calogero le procurava una scarica continua di brividi. Improvvisamente si sentì afferrare il collo da una mano che le spinse la testa indietro. Anna d’istinto socchiuse la bocca per paura di soffocare. Sentì allora le ...
... labbra di Don Calogero posarsi sulle sue e la sua lingua farsi strada in bocca alla ricerca della sua lingua. Come una barca in balia dei flutti, la lingua di Anna si lasciò trascinare dai movimenti di quella di Don Calogero. Ne venne fuori un bacio intenso e appassionato che lasciò Anna priva di fiato. Quando le labbra di Don Calogero si staccarono dalle sue, Anna ebbe il tempo di riprendere fiato ma non la lucidità. Due braccia possenti l’avevano presa di peso e qualche istante dopo l’avevano adagiata su quello che sembrava un morbido divano. Sentì nuovamente la bocca di Don Calogero addosso. Questa volta sul suo seno, sui suoi capezzoli. Anna tornò a gemere. Dopo intensi istanti di indicibile piacere, la lingua di Don Calogero aveva preso nuovamente la strada della sua bocca risalendo dal seno al collo, al mento. Ancora una volta Anna sentì le labbra di Don Calogero posarsi sulle sue. Questa volta fu lei a schiudere le labbra e a cercare con la sua lingua quella di Don Calogero, ansiosa di un altro bacio mozzafiato. Sentì poi le mani di Don Calogero farsi strada tra le sue gambe sotto al gonnellino. Colta da un’inspiegabile terrore, dalla paura di far scoprire a Don Calogero quanto fosse eccitata e quanto fossero fradice le sue mutandine strinse le gambe bloccando le mani del parroco. Don Calogero si ritrasse. Anna tornò a riprendere fiato e con esso un po’ di lucidità. La ragazza cominciò allora a ripercorrere quanto accaduto: bendata, seminuda tra le mani di Don ...