LAURETTA cap. 3 Perversioni
Data: 10/11/2019,
Categorie:
Lesbo
Autore: karinalisa, Fonte: RaccontiMilu
... mia nuca. Dopo un ultimo guizzo spensi le vibrazioni. La ragazza si mosse ancora poi giacque inerte sopra di me calmandosi a poco a poco ma era esausta, priva di forze con gli occhi chiusi. La rovesciai dolcemente di fianco coprendo il suo viso di piccoli baci.
Finalmente scesi dal letto e aiutai la mia giovane amante a rimettersi in piedi; con delicatezza estrassi dal suo culetto lo strapon e con quello in mano scendemmo di sotto, la doccia la facemmo insieme strette una all’altra. Sotto il getto tiepido Lauretta si lasciò coccolare, insaponarci fu il pretesto per accarezzarci ancora facendo scivolare le nostre mani lungo i corpi che la schiuma aveva reso piacevolmente lisci, scivolosi, lavai il suo corpicino tutto, le sue tettine, la sua fichina, il suo culetto . . . lei fece con me altrettanto attardandosi a passare le mani nel solco delle mie natiche, le dita a sfiorare il mio ano poi giù ad accarezzare la mia fica.
Quando uscimmo ad asciugarci mi accorsi che a Lauretta era ritornata la voglia ma era mezzogiorno passato e entrambe avevamo bisogno di una pausa, le diedi da mettere la prima cosa che mi venne sotto mano, indossai la mia vestaglietta e apparecchiai tavola. Avevo preparato per il cenone (l’indomani era capodanno) e quindi dovetti solo riscaldare qualcosa. Durante il pranzo la nostra conversazione fu quasi normale, dissi che io e Gianni avremmo aspettato l’anno nuovo a casa cenando davanti alla televisione e dopo il tradizionale brindisi saremmo ...
... andati a nanna, e tu? Chiesi.
Disse che aveva ottenuto il permesso di andare ad una festa in casa di una sua amica, i genitori di questa sarebbero stati nei paraggi aggiunse quasi con tristezza. Quella sera voleva essere a casa per le 19 in modo di potersi preparare con calma. Mi aiutò a sparecchiare, asciugò i piatti che avevo lavato e appena finito mi rivolse i suoi occhioni apparentemente ingenui. “E adesso?” chiese. La spinsi gentilmente in bagno, mi sbarazzai del poco che avevo addosso e nuda entrai dopo di lei.
Andò allo specchio del lavabo e attraverso questo mi fece boccacce e smorfie buffe; era veramente un incanto con quella camicia troppo grande per lei (quella di Gianni) che copriva solo metà del piccolo culo. E’ singolare come a volte una parziale nudità sia più eccitante della nudità completa ma Lauretta anche così aveva il potere di far salire al sommo grado la mia libidine. Nel bidé lavai con cura lo strapon coprendo poi di abbondante sapone il bulbo, mi sedetti come per fare i miei lavaggi e lo spinsi dentro il mio ano muovendolo per sistemarlo solidamente, poi insaponai la parte opposta cioè il fallo, operazione che non sfuggì alla porcellina che senza nulla dire si sbottonò la camicia e la lasciò scivolare a terra poi le mani sopra la vaschetta del lavandino divaricò le gambe e incavando le reni protese il culetto.
Mi ero spostata dietro di lei, dovrei dire che mi offri il culetto, lo fece volgendo verso di me il viso mentre mi gettava un’occhiata ...