1. Pizzica


    Data: 10/11/2019, Categorie: Racconti Erotici, Etero Sensazioni Autore: enea, Fonte: RaccontiMilu

    Nota dell’autore: musica e sensazioni si mescolano in una fantasia estrema di due ragazzi del pubblico della notte della taranta. Il brano da cui ho preso inspirazione si chiama Santu Paulu II, di Officina Zoe ed è tratto da un vecchio album uscito nel lontano 1997 intitolato Terra. Non sono salentino, non sono pugliese, tantomeno sono sponsorizzato da qualcuno. Molto più semplicemente, come molte persone che hanno visitato questa terra, ho subito il fascino del sole, del mare, del vento, dei sapori, della musica e del calore della gente del salento. E a questa terra e alla sua gente dedico il brano che segue.
    
    N.B. I protagonisti del racconto si intendono maggiorenni e consenzienti.
    
    Buona lettura!
    
    …E Santu Paulu meu te le taranteee…
    
    La voce squillante della cantante, accompagnata solo dall’eco delle campagne salentine, l’odore del finocchio selvatico che una lieve brezza estiva trascina tra le case, il sapore delle gustose ciliegie Ferrovia in bocca.
    
    …famme la grazia a me e a tutte quante…
    
    Sul palco le luci illuminano lo scenario, i suonatori, gli strumenti. Il tuo corpo sinuoso davanti a me si muove lentamente, in attesa che la voce della cantante ceda il passo a quello degli strumenti. Mi avvicino a te da dietro. Mi sfiori con la schiena, con il sedere. La tua voce segue il suono e le note della canzone…
    
    …e Santu Paulu meu te le tarante…famme la grazia a me e a tutte quante…
    
    Il suono dei sonagli del tamburello ti scatenano un brivido che ti percorre ...
    ... la schiena e ti fa drizzare la pelle. La stessa pelle delle tue braccia che sfioro lievemente con le mani. Il tuo corpo spinge sul mio, i tuoi capelli sfiorano il mio viso. Adesso riesco a sentire il tuo profumo nelle narici. Me ne ubriaco.Il suono dei tamburelli sostituisce quello della cantante, il ritmo della pizzica si diffonde nella piazza, i giovani che cominciano a muovere le braccia e le gambe seguendo il tempo delle percussioni. Poggio le mie mani sui tuoi fianchi, ti stringo a me, lasciando che il tuo sedere spinga sul mio pube. Sono già eccitato. So che lo sei anche tu.
    
    Le chitarre cominciano ad accompagnare il ritmo dei tamburi, si aggiungono le armonie delle fisarmoniche, e poi ancora i suoni dei violini in un lento e inesorabile crescendo. Attorno a noi i ragazzi si stanno scatenando: urlano ballano seguendo il ritmo e le note della pizzica. Le mie mani nel frattempo sono scivolate sul tuo ventre, e poi ancora sulla pancia, fino a raggiungere e afferrare il tuo seno. Hai chiuso gli occhi e reclinato la testa indietro, rapita dalle sensazioni che la musica, gli odori, le luci e il mio tocco ti stanno regalando.
    
    …lu Santu Paulu meu de le tarante…pizzichi le caruse ‘mmenzu ll’anche…
    
    Muovi lentamente le gambe e strusciando il sedere sulla mia erezione. Se non fosse per il mio perverso abbraccio che ti tiene stretta al mio corpo, staresti già ballando come gli altri. Ma il ballo che io e te ci accingiamo a fare sarà molto più perverso e lussurioso. Una mia ...
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