1. Complicità tra cognati 2


    Data: 06/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: edipo46, Fonte: Annunci69

    ... di lavoro verso le 17, orario abbastanza comodo per rilassarsi e lasciarsi andare ad una pomiciata goduriosa che presto si trasformò in una vera, impetuosa scopata. Era ancora vivo il desiderio che nella mattinata la sua lingua aveva scatenato nel mio culo, per cui feci in modo che ci mettessimo a cucchiaio e che lui mi stesse dietro, col suo bel cazzo schiacciato nel solco delle mie chiappe. Non ci volle molto a sentirlo crescere, gonfiarsi e incunearsi nel buco fremente e, agevolato dal movimento propizio dei miei glutei, farsi strada nello sfintere e dilatare il canale. Mirko mi stava scopando con attenzione ma anche con una certa foga, mi pistonava con decisione, avvertivo le sue palle sbattermi dietro: mi sentivo la sua puttana, e mi sorpresi a percepirla come una sensazione irresistibile. “Dai, amore, scopami, sfondami, rompimi il culo!”, godevo come una troia e incitavo senza ritegno il mio chiavatore. E lui si produceva in uno sforzo molto intenso, in un mix di passione e di virulenza che mi travolgeva e mi obnubilava i sensi. Dopo avermi trivellato il culo per un buon quarto d’ora, Mirko sfilò il suo uccellone imbizzarrito, attese che mi rigirassi supino, si mise a cavallo della mia pancia e, puntando il suo cannone contro la mia faccia, lasciò partire un getto potente di sborra che mi inondò il petto, il mento e la bocca. Immediatamente passò le sue mani a spalmarmela sul corpo e poi, chinandosi su di me, cercò la mia bocca impastata della sua crema e ci baciammo ...
    ... con una voluttà e una passione che ci tolse il fiato. Restammo abbracciati a sbaciucchiarci e coccolarci per un altro po’, poi io guardai l’orologio e mi affrettai a fare un’altra doccia veloce prima di chiamare un taxi per
    
    l’appuntamento di lavoro. Lasciai Mirko ancora a letto, ma gli dissi che ci saremmo rivisti intorno alle 20 ad un ristorantino in zona Navigli.
    
    A cena scoprimmo la dolcezza insospettabile di cui sono capaci due maschi innamorati, desiderosi di godere sino in fondo il piacere della intimità e il brivido della complicità. Ed era del tutto inedita e inattesa la grande naturalezza con cui ci scambiavamo piccole effusioni, del tutto indifferenti agli sguardi maliziosi di altri avventori del ristorante.
    
    Cena deliziosa, corollata da una squisita libagione: il miglior antipasto della notte che ci attendeva, la più bella notte d’amore che abbiamo vissuto.
    
    Dopo la telefonata di rito alle nostre mogli, ci siamo spogliati l’un l’altro gustando tutti i momenti di un’avventura forse irripetibile.
    
    A letto ci siamo leccati dappertutto, insistendo sulle parti eroticamente più sensibili: i capezzoli, le palle, l’ano. Ma la voglia era esplosiva, la voglia del possesso e della fusione. E stavolta era Mirko a volere che gli entrassi dentro e lo facessi mio. Si era messo a pecora e, per facilitarmi il lavoro, si allargava le chiappe con le mani dilatando la rosetta anale. Ma, prima di immergere il mio spadone in quella splendida cavità, non resistetti alla voglia ...