Noia al mare
Data: 30/10/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Urcaloca, Fonte: Annunci69
Cari amici vi propongo un insolito caso, questa volta metto alla vostra attenzione un insolito documento. Il diario di mia sorella quando aveva l’età di sedici anni. Io per la cronaca ho sei anni meno di lei e il diario racconta le sue esperienze giovanili in un’estate di quindici anni fa. A quel tempo i miei genitori avevano appena divorziato e mentre io più piccolo ero in vacanza con la mamma, lei era al mare con mio padre e la sua compagna di allora nella casa di famiglia.
Il diario era dimenticato in un armadio che nel tempo aveva trovato una collocazione in cantina. Quando lo ho trovato protetto da una cinghia di cuoio rosa e una serratura violabile con la leva di una moneta pensavo a un qualcosa di adolescenziale tutto cuoricini, gattini e smancerie mielose. Ben altro è invece il suo contenuto; come vedrete continuando la lettura. Ho cambiato alcuni riferimenti geografici e alcuni nomi, per ragioni ovvie. Anche qualche pagina eccessivamente prolissa è stata omessa insieme ai più marchiani errori grammaticali, ma il succo è intatto.
Estate 2005 Da qualche parte al mare in Italia.
Che noia. Certo stare in questa villetta con papà e la sua geisha è stata sicuramente una scelta migliore dell’andare dalla zia con mamma e mio fratellino. A parte il controllo più stretto mi sarei dovuta occupare anche del marmocchio: sai che palle. Ma anche qui non è tutta una meraviglia. Per quanto papà e Lorena cerchino di fare i genitori, sono innanzitutto amanti. Passano ...
... ore chiusi in camera e io nel silenzio del pomeriggio posso contare i loro gemiti e i loro orgasmi. Ovviamente sono sempre stanchi e questo comporta poche uscite; a volte faccio dei giri, ma la sera è off limits, figuriamoci la notte. Speriamo con il tempo allentino la guardia, sono solo tre giorni che siamo arrivati.
Mi aggiro per casa, una corrente d’aria ha socchiuso la porta della camera da cui sento provenire rumori inconfondibili. Mi affaccio e finalmente attraverso il riflesso dello specchio del guardaroba riesco a vederli; Lorena è a cavalcioni del suo uomo e cavalca con impegno, mi pare di vedere la lingua del genitore penzoloni come i cani per la goduria. Pare che se la godano un mondo, poi nel movimento di lei si avverte un cambiamento. Infatti poche battute dopo si inarca propendendo le sue zizze, anche papà è arrivato e sborra con un barrito lamentoso: e bravo papa!
La scena mi ha ovviamente eccitata, mi sento come una tigre in gabbia, penso di gettarmi sul letto e sditalinarmi come sempre. Ma il pensiero mi fa soffrire, non è la solita eccitazione, è vera voglia, vero desiderio da donna. Vedere Lorena con il viso stravolto per il cazzo che la chiavava mi ha aperto un abisso di desiderio e curiosità. Sono bella, giovane, in qualunque momento posso soddisfare i miei desideri: come voglio, quando voglio, quanto voglio. Quel pensiero placa un poco il bruciore che mi divora. Vado in camera, mi infilo il bikini più ridotto che ho, poi un paio di calzoncini ...