1. La futura sposa del mio amico


    Data: 30/10/2019, Categorie: Tradimenti Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... mentre una mano era poggiata sul suo fianco. Fui un po’ incosciente , c’erano tanti nostri amici che avrebbero potuto vederci La sentii partecipe , mi dissi basta. Mi staccai e tornai a sedermi. Lei rimase quasi stupita del mio andar via, Dopo breve mi raggiunse ed io le dissi che sarei andato a casa che ero stanco. Era vero volevo andare a casa per non fare altre cazzate ;le dissi che poteva tornare con gli altri. Disse: vengo con te. Salutammo gli amici ed il tragitto per tornare a casa ci vide molto silenziosi. Ritengo che ambedue pensassimo alla discoteca A casa andò subito in bagno; le donne e la pipi. Io andai in cucina, avevo sete e soprattutto volevo stordirmi per non pensare. Presi del vino bianco al fresco e me lo versai. Mi raggiunse che lo stavo bevendo e mi rimproverò: bevi da solo, che amico sei ? Impacciato mi alzai presi un bicchiere e riempito glielo porsi. Vidi portarlo alla sue morbide labbra. Eravamo vicini, troppo vicini . Mi avvicinai di più e le nostre labbra si incontrarono ci baciammo per un tempo che mi sembrò infinito. Le se labbra erano morbide, non pensavo. Sentii la sua bocca aprirsi, le bocche si sovrapposero , le lingue si toccarono in un lungo appassionato bacio Stavamo tradendo i nostri partners. Ero schiacciato contro lei e le mie mani andarono su quel culo che avevo spesso ammirato. Da quel momento fu un seguito di azioni ed emozioni. La sua schiena era contro la tavola , mi piegai ed infilai il capo sotto la sua gonnellina. C’era un ...
    ... profumo forte che non seppi decifrare. La sua passera era di fronte la mia bocca. La appoggiai sul monte di venere e premetti più volte, poi con le dita spostai lateralmente la mutandina e mi apparve il pelo morbido della passera. Poco dopo la mia lingua era nella sua passera. Mi interruppi solo per calarle le mutandine a terra e per essere più comodo le allargai le gambe e poi la mangiai. La sentivo godere e son sicuro che venne . Poi mi alzai e la baciai passandole i suoi umori. Fu lei che volle ricambiare. Fu lei, mentre ci baciavamo, a slacciarmi i pantaloni e farne uscire il pene che spingeva rigido quasi a farmi male, e poi piegarsi per prenderlo tra le labbra. Era inesperta ma si impegnava e mi portò quasi all’orgasmo a cui rinunciai perché volevo di più. Si stava realizzando il sogno di quella notte. La feci rialzare , girare ed appoggiare alla tavola. Cosi girata le sbottonai la camicetta e l’aiutai a toglierla e poi le sganciai il reggiseno. Portai le mani avanti per sentire il calore e la pienezza dei suoi seni. Si teneva alta con le mani poggiate ai bordi, ripiegai la gonnellina in alto e il mio cazzo entrò come un missile nel miele, era bagnata calda e ricettiva; mi accolse ed avvolse il calore di un vulcano. Avevo le mani suoi fianchi per ancorarmi bene; non vedevo più il mio cazzo che era stato ricoperto dalla gonnellina ma scivolava dentro e fuori , godevo e godevamo . Lei gemeva ed io silenzioso godevo. La testa alta le permetteva di girarsi e le succhiavo la ...
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