La Storia di Monica – Cap. 2.8 – Marta
Data: 27/10/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Lesbo
Autore: Serena, Fonte: RaccontiMilu
... di sottomissione, quel che è certo è che lei afferrò saldamente il fallo ed iniziò a leccarlo, come se si trattasse di un vero pene. ‘Adesso spogliati, voglio vederti nuda.’ le ordinai mentre mi sedevo in poltrona. Monica obbedì e per la prima volta compresi perchè i Tableri l’avevano voluta come schiava sessuale. Pur non avendo un bel viso, aveva in compenso un gran fisico, con due belle tette che quasi sfioravano la gravità tanto erano grandi e sode, e un culo che sembrava scolpito nel marmo. Vidi anche delle sottili cicatrici lungo la schiena, eredità delle frustate d’Aldo Tableri, e compresi sino a che punto mi sarei potuta spingere. Presi il fallo e lo sistemai al centro del comò, poi ordinai a Marta di leccarlo nuovamente in modo che lei si piegasse in avanti. ‘Non ti farò male.’ le dissi dandole una pacca sul sedere ‘Però non voglio sentire un gemito, quindi allarga le gambe, predi quel cazzo di gomma in bocca e non fiatare.’ Lei annuì con la testa aprendo al contempo le gambe, così non mi rimase che sculacciarla senza però metterci molta forza, ma soprattutto palparle la passera, che ben presto si bagnò con i suoi umori. Aumentai allora sia forza che l’intensità delle sculacciate, ma non solo lei non disse nulla, ma era ben chiaro quanto gradiva quel trattamento. ‘Sei proprio una troia !’ le dissi prendendo in mano il fallo che stava succhiando ‘Ti bastano quattro schiaffi sul culo per farti diventare la fica un lago. Adesso t’infilo questo cazzo ...
... di gomma dentro e dopo tu mi lecchi la fica, perchè voglio godere anch’io.’ Quei venti centimetri di silicone le entrano dentro la passera fin troppo facilmente, tanto che pensai per un attimo d’incularla per vedere se poteva gemere di dolore, ma poi decisi che avrei compiuto quel passo in seguito. ‘Ora siediti per terra e leccami la fica.’ le ordinai sfilandomi la gonna e le mutandine ‘E che quel fallo non ti esca dalla fica altrimenti m’incazzo.’ Nonostante non fosse in una posizione comoda, Marta mi leccò la fica con un’insospettata maestria, succhiandomi prima le grandi labbra per poi passare la lingua entro tutta la passera, colpendo più volte con la punta il clito, per poi rincominciare da capo. ‘Come lecchi bene puttanella che non sei altro. Scommetto che non vedi l’ora che ti scopi, non è vero ? Lo so che non ho il cazzo ma sono certa di farti godere perchè in fondo sei solo una cagna in calore che vuole essere scopata.’ Per la prima volta da quando avevamo iniziato a fare sesso, Monica aprì la bocca, e non fu certo per negarsi. ‘Si non aspetto altro che essere tua.’ mi disse alzandosi in piedi prima di darmi un lungo bacio in bocca ‘Prendimi come vuoi, la mia fica e il mio culo sono tuoi.’ concluse prima di piegarsi nuovamente sul comò, mettendo un’altra volta in mostra il suo bel culo, allargando quel tanto le gambe da far schiudere la fica come una fiore all’alba, mentre il fallo che le avevo lasciato dentro cadeva a terra. Presi da un cassetto un ...