Racconto inverso
Data: 21/10/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Hensen, Fonte: Annunci69
Ricordo la sera in cui lo incontrai la prima volta, aveva un bel sorriso.
Dopo aver salutato gli amici si è presentato in maniera cortese: "piacere Hen" e seduto di fronte a me; serata carina, si è chiacchierato e scherzato un pò di tutto in modo amichevole ma senza volerlo durante la cena ho dato il via al gioco tra di noi.
Si parlava dei nostri interessi e quando venne il mio turno raccontai di amare dipingere, Carlos mi disse di mostrargli il quadro che aveva appeso a casa sua, un nudo di donna di spalle, ed io presi il cellulare e mostrai la foto. Hen commentò il disegno ed io colori e poi con una faccia da schiaffi mi disse "la prossima volta posso posare per te!" prima di scoppiare in una risata.
Non l'avevo mai fatto ma l'idea mi stuzzicava e quindi, durante il resto della serata, continuai a scherzare su questa idea con battutine a cui lui rispondeva con risate a altrettante battute.
La serata si concluse, si saluratono gli amici e ognuno tornò a casa propria. Io portavo con me quell'idea e mi chiedevo quanto fosse uno scherzo e quanto invece fosse un invito.
Lo scoprii qualche tempo dopo, iniziammo a scambiare qualche messaggio. Fu lui a riprendere a scherzare sull'argomento. Capii che lo voleva veramente e, in privato, mi disse chiaramente che voleva posare nudo per me e che si sarebbe messo a disposizione della mia creatività!
Nonostante tutto ancora avevo i miei dubbi, l'idea era estremamente eccitante ma lui era amico di amici, non era libero ...
... e l'avevo visto solo una volta; Per questi motivi passo ancora qualche mese durante i quali però ci si scambiava qualche messaggio e qualche richiamo all'argomento: si capiva che lui era veramente deciso a farlo.
Fu così che una sera che la mia amica Janette era ospite a casa mia mi convinse ad invitarlo e bere qualcosa da me e, quasi per gioco lo chiamai pensando che non sarebbe venuto vista l'ora ma gli eventi presero una piega inaspettata e lui mi disse che sarebbe venuto verso mezzanotte e così fù. Le battutine ricominciarono ed è così che, dopo un paio di drink, Janette con la scusa di andare a dormire ci lasciò soli e si spostò nella sua camera; Hen non perse tempoe mi disse: "allora mi dipingi?" togliendosi la maglia e stendendosi sul divano guardandomi con un aria canzonatoria.
Non potevo tirarmi indietro e, sopratutto, non ne avevo alcuna intenzione. Presi la mia attrezzatura da disegno e mi posizionai dall'altro lato del tavolino. Spensi la luce e lasciai solo il pportatile acceso che illuminava con il suo schermo sia il mio foglio che lui di una luce azzurrognola.
Hen aveva un corpo atletico e sembrava a suo agio sul divano; Iniziai a disegnare con la mia matita degli schizzi preparatori sul mio blocco da disegno, protetta dalla luce dello schermo che creava una sorta di barriera tra me e lui tra la luce e il buio nel cui mi nascondevo.
Non passo molto tempo quando prese coraggio e alzandosi in piedi mi disse: "non avevamo detto che mi avresti dipinto ...