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CRONACA FAMILIARE – CAP. 2 – LA FESTA
Data: 12/10/2019, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Racconti Erotici, Etero Tradimenti Sesso di Gruppo Voyeur Autore: Barth, Fonte: RaccontiMilu
... marito … e poi te lo ripeto … non provo un cazzo per te … anzi mi pento pure di averti dato il mio uccello … sei stata una delle peggiori scopate della mia vita” il suo tono saccente trasuda come al solito di studiata perfidia.“hai capito sì o no? E adesso per favore levati dalle palle e fammi ritornare alla festa che c’ho un paio di puttanelle per le mani che mi devo lavorare per bene!”: Filippo sta infierendo senza pietà.Mia madre sta lì davanti a lui, bella come non mai, ad ascoltarlo in silenzio e poi interviene dicendo: “No, ti prego, ho bisogno che tu mi scopi … ho bisogno del tuo uccello … fammelo sentire … ti prego …” e dicendo ciò si è subito inginocchiata implorante di fronte a lui cominciando ad armeggiare con la zip dei suoi pantaloni.“Ma sei proprio un cazzo di troia ninfomane eh?? … vabbè dai … una sveltina te la posso anche concedere … ma stavolta non ti pago un cazzo hai capito puttana?”.Ma mia madre non è stata nemmeno a sentirlo presa com’è a succhiargli l’uccello, vogliosa come non mai.La sua lingua inumidisce per bene tutta l’asta per preparare gli affondi bestiali che come al solito arrivano fino alle palle … vedo il cazzo di Filippo che entra nella bella bocca di mia madre e, premendo contro le guancie, le deforma il volto facendole assumere espressioni grottesche.“troia, vacca, pompinara … succhia … succhia … puttana bastarda”“uhm … uhm … che buono … uhm che buono … sono la tua troia da monta … inculami … voglio il tuo cazzo in culo … lo voglio …”.“Ah ...
... … lo vuole in culo la signora, … lo vuole in culo la nobil donna … e noi la accontentiamo subito la troia” Filippo si cala del tutto i pantaloni, alza la gonna di mia madre strappandole con forza le mutande di pizzo nero ricamate che le saranno costate una fortuna “… via ste mutande da bifolca arricchita …” e prende ad incularla con foga appoggiandole le mani ai fianchi … mia madre ha disteso il busto sul tavolone della taverna e dimena la testa come un’ossessa.“senti come entra bene stavolta … la maiala si è tenuta in allenamento a quanto pare … non dirmi che il marito impotente ha comprato un po’ di viagra finalmente”.“quel mona non mi tocca nemmeno … è un frocio di merda … un cornuto … mi inculo da sola col vibratore … ma ho voglia di cazzi … mi piace l’uccello … inculami senza pietà … inculami … inculamiii … inculamiiiiii!!!”“stronza a me tu non dai ordini capito deficiente” Filippo smette di trapanarla da dietro e comincia a limonarla di brutto frugando con le mani nella sua scollatura, allargandola a dismisura fino a far uscire le due tettone … le succhia e le risucchia e poi inizia a strusciarci l’uccello.“siii sono una stronza …faccio quello che vuoi … ti faccio tutto quello che vuoi …”.“ah tutto quello che voglio … ahh … bene … bene”… Filippo, come al solito, non perde tempo si scioglie la cravatta e la lega attorno agli occhi di mia madre … adesso ancor più in balia del suo dominatore.“Adesso si gioca un po’ a mosca cieca … ehhe … ehe …ehe … mettiti a quattro zampe ...