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Il collega in cam e il marito dentro
Data: 09/10/2019, Categorie: Tradimenti Autore: single80fe, Fonte: Annunci69
... così gonfio e vicino a sborrare da prendere il telefono in mano, e tra un colpo e l’altro scrivergli “Non godere, fai quello che vuoi, ma non godere”. Vorrei guardarmi in viso da sola, trasfigurata dalla voglia, mostrata come una troia a un uomo decisamente più giovane e porco di me, pensavo, ma ora porca come sono credo li lascerò di sasso entrambi. “Inculami”. Lo sento, grosso, eccitato, largo. Mi prende, mi apre, mi incula, sento stringermi e allargarmi attorno a lui allo stesso tempo, mi mette una mano sulla figa e mi masturba, e i inizio a contare i colpi ad alta voce, con le grida sempre più distorte: “Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, dio, cazzo, scopamiiiii” Immagino di averli entrambi, uno in figa ed uno in culo ed esplodo letteralmente, colo, schizzo, grido, gemo, ansimo, e mi sfilo dalla presa per inginocchiarmi, prenderglielo tra le mani e la bocca, durissimo ed eccitato, e farlo schizzare ripetutamente tra le bocca e la faccia, imbrattandomi di sborra come una troia da gang bang. Si siede, mi mostro piena sborra alla cam, gli scrivo: “Contento, porco?”. Mi accascio sul marito, lasciandogli toccarmi la figa ancora in fiamme, mentre gli accarezzo l’uccello fradicio. Arriva la risposta: “Scendi, troia”. “Che ne dici, amore, se scendo a buttare la spazzatura con addosso solo il ...
... soprabito e la sborra in faccia? Tanto, non c’è nessuno in giro”. Lo sento sul suo cazzo, che l’idea gli piace. Glielo stringo sorridendo, mi rialzo, mi metto il soprabito, prendo la spazzatura e scendo. L’audi è parcheggiata proprio sotto casa, lo vedi masturbarsi, con la coda dell’occhio, ormai lentissimo per la paura di sborrare senza di me: hai capito il giovane? E’ mio, ormai, mi trovo a pensare. Getto la spazzatura, lascio scivolare per terra il soprabito e mi faccio ammirare completamente nuda, ancora sporca dello sperma di mio marito. Entro in auto: “Zitto, lascialo andare”. Il cazzo svetta, eretto e bagnato. Lo prendo in bocca, completamente, una due tre quattro cinque volte, schizza fortissimo nella gola, tossisco e mi masturbo e godo ancora, lasciandomi colare ancora la sborra sul viso, la sborra del mio secondo uomo. Lo svuoto completamente, gli accarezzo prima la cappella e poi la nuca, raccolgo un rivolo di sperma sul dito e glielo faccio leccare. “A presto, porco”. Risalgo, soddisfatta e calda, forse lo scoperò ancora. Gli tolgo la benda. Mi guarda, mi ammira, svuotato: “Ti adoro, moglie mia. Guarda quanta sborra hai in faccia, quanto mi fai godere”. Scivoliamo a letto, abbracciati. Chissà se sa, immagina o si gode solo la propria moglie che ha scoperto di amare il sesso senza particolari confini.