Il collega in cam e il marito dentro
Data: 09/10/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: single80fe, Fonte: Annunci69
Durante la quarantena sono diventata la sua porno diva.
Mio marito non mi ricordava così, prima di questi due mesi. Quello che non sa, è che non c’entrano né il virus né l’isolamento.
Mi chiamo Micaela, ho 43 anni, sono la vostra normale amministratrice in una impresa di provincia: lavoro noioso, marito educato, carino sensibile.
Da qualche mese ho trovato un amante in ufficio. Fa il commerciale, bella parlantina, portamento, sfacciato. Il corteggiamento non è durato molto: ha saputo toccare le mie corde profonde, farmi sentire desiderata come mio marito non fa da anni. Non è che capiti spesso, giusto un paio di volte al mese, ma mi è entrato nella testa, oltre che tra le gambe.
Mi scrive spesso, mi eccita con le parole, con foto, con video. Sono mesi è ho la figa costantemente bagnata: non ero mai stata così concentrata sul sesso nella mia vita, nemmeno da ragazzina.
Stasera ho in mente una sorpresa speciale per lui. E per me.
Lavoriamo entrambi da casa, in questi giorni. Son giorni di sesso, discreto devo dire: il marito libero dalla schiavitù del lavoro è più attento, creativo, fantasioso. Ma temo non mi basterà più.
Preparo la sala, a sua insaputa. Un computer con una webcam, la luce opportunamente oscurata: sono diventata un’artista nel nascondere le tracce.
E’ in doccia, lo raggiungo. Canticchia, la mia disponibilità lo rende felice, credo.
Mi tolgo la tuta, lui ancora non se ne accorge. Mi guardo allo specchio, mi sfioro appena. Sono una ...
... bella donna, desiderabile. Prendo il telefono, gli mando un messaggio, all’amante: “Stiamo per iniziare, preparati”.
Entro in doccia, gli intimo di tacere con il dito sulle labbra, mentre gli prendo piano in mano il cazzo, ancora a riposo. Lo accarezzo sulla pelle del glande, tenendola tra le dita e i polpastrelli, lo bacio dietro all’orecchio, lo insapono tutto, lentamente, e mentre il cazzo inizia a gonfiarsi gli accartezzo le natiche, gli faccio passare le dita sul buco del culo, lo sfioro, lo massaggio, geme.
Mi inginocchio mentre la doccia continua a bagnarci, lo prendo in bocca pensando a quando lo mostrerò al mio amante, che la mia bocca la sogna da due mesi.
Me lo faccio diventare durissimo in bocca, lo lecco piano sui coglioni e risalgo. Non ha mai avuto una moglie troia come me, deve pensare, mentre lo accompagno fuori dalla doccia e inziamo ad asciugarci, io sempre in ginocchio con il suo cazzo in bocca. Voglio che non capisca più nulla. Lecco il frenulo guardandolo negli occhi, con la faccia più da troia che mi viene fuori.
“Adesso lo facciamo come dico io” gli dico tirandomi in piedi senza togliere la mano dall’uccello duro.
Lo accompagno in sala, povero, ignaro del fatto che userò il suo cazzo per far godere il mio amante.
Lo faccio sedere, lo lego con i polsi alla sedia, lo bendo. Si lascia fare, ha imparato a lasciarmi fare. Gode come non ha mai goduto, il maiale. Ma non sa che godo più di lui. Lo bendo, stretto.
Un messaggio che invio ...