Visita nera… per segretaria russa.
Data: 05/10/2019,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Voyeur
Autore: Madip, Fonte: RaccontiMilu
... qualsiasi essere umano.
Ed ora eccola lì, lei che con tutti noi dell’ufficio si dimostrava tanto schiva da sembrare quasi timida “E certo, perché per lei servono le colonne di marmo nero per godere!” pensai io mentre la vedevo cingere le gambe attorno al ventre dell’uomo e con la mani candide poste sul suo culetto nero marmoreo, spingerlo sempre più a fondo nella sua fighetta rasata… ebbene si, perché dalla mia visuale poteva distintamente vederle ogni centimetro di vulva esistente. Era proprio una porcella russa di prim’ordine la nostra Katia e quel mostro nero dinanzi a lei era proprio quello che si meritava una così, in grado di farle sentire la sua virilità fino al punto più profondo possibile da raggiungere, aprendola, sfondandola e rovinandole la sbrodolante vagina all’inverosimile. Mentre constatavo tutto ciò ecco che lui l’afferrava ponendole le mani sul culetto sodo, muovendosi al centro della stanza e continuando a scoparsela sorreggendo il peso di entrambi sulle sue sole gambe, si fa per dire, essendo esse due colonne portanti muscolose a livello gladiatorio.
Lei rimbalzava inghiottendo nella vagina tutto il nero che lui le stava sbattendo dentro continuando a muovere ritmicamente i suoi fianchi verso l’alto ogni volta che lei gli ricadeva addosso e tutto ciò le strappava ancora urla e gemiti acuti del tipo “Si… sfondami tutta… fammi godere come mai prima… forza che ti voglio pure in culo dopo… sai quanto mi piace quando me lo spacchi in due!” A quel punto io ...
... quasi impallidivo “No vabbè… non dirà sul serio… come fa quello a…”; mentre terminavo la frase nella mia mente ecco che lui la girava con una semplicità disarmante, senza peraltro far uscire il suo marmoreo pene dalla vagina dilatata all’inverosimile e ponendole una mano sul collo la teneva piegata a pecora sulla fotocopiatrice mentre l’altra mano andò ad allargarle il culetto all’inizio con due, poi tre e dita che si muovevano dentro a fuori quasi allo stesso ritmo delle sue spinte poderose di fianchi. Lei godeva rigirando gli occhi all’indietro, lasciandosi andare a commenti che però si perdevano solo in gemiti e versi lussuriosi in una lingua che solo loro due erano in grado di comprendere. Lui continuava a darci dentro in modo animalesco e selvaggio prima nella vagina e dopo sbattendole quello stesso arnese nel culetto che sodo e di dimensioni medio-piccole qual’era mai avrei immaginato fosse in grado di accogliere oggetti di dimensioni simili nemmeno nelle mie fantasie più recondite e spinte.
Non ci volle molto perché lei finalmente, incredibilmente prima di lui che continuava a pomparle dentro tutto quel mostro di carne che si ritrovava urlò di piacere praticamente inonda il suo ventre di umori che colarono abbondantemente anche sul pavimento dell’archivio, e solo dopo altri minuti ecco che lui annunciava di essere al limite sollevandola e girandola prima di premerla giù in ginocchio e prendere a menarsi la verga nera e pulsante finendo per schizzarne sperma ovunque ...