Finalmente martina 3
Data: 04/10/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Mazzone77, Fonte: Annunci69
Martina ed un nuovo messaggio, un nuovo indirizzo. Era chiaro che volesse giocare al gatto col topo, usandomi prima come cavia con le sue amiche assatanate di cazzo. Lasciai la signora milf a sbrodolare sperma dal culo e mi riversai nella notte romana. Sarei dovuto rimanere solo qualche giorno nella capitale ma ormai pur di avere la Pariolina tutta per me mi sarei scopato chiunque. Pagai l'albergo per una settimana ed il giorno dopo, all'orario stabilito, mi ritrovai al nuovo indirizzo. Rimasi come un coglione. A quel numero civico corrispondeva un Cinema. Pensai a quanta perversione ci fosse in quel metro e sessanta di donna snob e puttana, ma cazzo, la cosa mi eccitava di brutto. Feci il biglietto per l'unica sala e mi sedetti all'ultima fila, aspettai. Era talmente noioso il film che stavo per abbandonarmi in un sonno profondo, ma quando l'attesa aveva superato l'ora, intravidi nel buio trafitto dalla luce della pellicola un'ombra avvicinarsi. Man mano che si avvicinava riuscivo a scorgerne i lineamenti. Era molto giovane, viso angelico, occhi grandi e treccine rasta ad incorniciare una bocca voluttuosa e carnosa. I passi le facevano ballare le tettone sode da sotto la maglietta, niente reggiseno, capezzoli a punta sfregati sul cotone acrilico già pronti come manopole da radio amatore. E come se nulla fosse sedette accanto a me.Ma non feci in tempo ad accorgermi che dall'altra parte, seduta sull'altra poltroncina accanto c'era la sua fotocopia. Cazzo erano due gemelle ...
... identiche, stessa faccia, stessa capigliatura, stesse tette ballonzolanti e piene. Si tolsero gli anfibi e misero in mostra i loro piedini smaltati di nero notte, la cosa si faceva veramente interessante. Non so nemmeno io cosa successe in realtà ma mi ritrovai col pezzo di carne di 27 centimetri fuori dai pantaloni e una di loro che con i piedini mi massaggiava i coglioni grossi e spermosi mentre l'altra giocava con le dita smaltate di nero sul glande grosso e lucido. Le gemelle piedine mi stavano facendo una sega a quattro piedi, con una bravura eccelsa, da esperte puttanelle romane. La mia eccitazione alle stelle fece sì che cominciai a ravanare con entrambe le mani le tette da sotto le loro magliette, strizzando capezzoli e giocando palleggiando i quattro cocomeri giovani e lisci come pesche. Ogni tanto portavano i piedini alla mia bocca per inumidirli di saliva per poi far scivolare meglio i piedi sul cazzo, sull'asta, sui coglioni. Aumentarono il ritmo, sapevano che il latte caldo stava salendo dalle palle fino al glande, si preparavano alla sborrata copiosa. Così fu, fiotti di sperma inondarono i piedi, i sediolini, la moquette, le magliette delle gemelle tirate su fino ai capezzoli. Come se niente fosse e senza pulirsi si ricomposero, indossando di nuovo gli anfibi, si allontanarono soddisfatte e sorridenti verso l'uscita. Per tutto il tempo non avevano proferito parola, e non mi avevano nemmeno lasciato un biglietto di Martina. Allora mi ripulii anche io alla men peggio ...