Una commessa dall’aspetto trascurato, ma con un corpo da favola – Capitolo 2: Il secondo weekend
Data: 01/10/2019,
Categorie:
Racconti 69,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Marcus, Fonte: RaccontiMilu
Capitolo 2
La settimana dopo ci troviamo il sabato sera. Questa volta indossa dei pantaloni bianchi di cotone leggeri, non troppo aderenti. Sopra ha una maglietta un po’ più pesante. Facciamo un giro per i locali e durante la sera mi eccito abbondantemente ammirando quel corpo sinuoso, attendendo di posare ancora le mani su quei seni sodi e su quelle cosce da favola… tanto che mentre siamo seduti ad un tavolino comincio a stuzzicarla esplicitamente, anche un po’ per gioco. Mi avvicino al suo orecchio e le chiedo maliziosamente:”Vediamo se indovini… Secondo te quanta voglia ho di scoparti adesso, qui?” lei sorride e prima che possa rispondere le chiedo ancora:”Secondo te fra poco a casa… quanti secondi riesco a resisterti dentro alla prima volta?”, lei sorridendo e lusingata mi tira una botta sulla coscia e dice “smettila!”. Io mi avvicino ancora e le dico :”Guarda che ce l’ho già duro e bagnato da un po’… al primo giro mi farai venire subito, come un verginello…” lei mi tira un’altra botta sulla gamba e dice “Smettila di eccitarmi così!”, “Perché tu cosa fai? Mi basta guardarti!” ribatto io. Rimaniamo ancora un po’ al tavolino del locale e tengo la mano appoggiata sulla sua coscia verso l’interno. Lei posa una mano sulla mia, rispondendo alle mie carezze e alle pressioni alternate delle mie dita sul morbido delle sue cosce, ma impedendomi di avvicinarmi troppo al suo sesso… Allungando il mignolino, riesco però di tanto in tanto ad arrivare fino a sfiorare il morbido delle ...
... sue grandi labbra, proibite in un luogo pubblico… Poco dopo ci alziamo e ci incamminiamo verso casa mia, che è vicina al centro.
Entriamo nel palazzo dove abito ed anziché aspettare l’ascensore saliamo le scale. Sono solo 2 piani. Non accendo neanche la luce, dato che dalle ampie finestre dei pianerottoli passa molta luce che arriva dai lampioni fuori. Lei mi precede sulle scale e nel vedere quel corpo e quel sedere muoversi sinuosamente nella penombra a pochi cm davanti a me, non resisto alla tentazione… Quando siamo sulla seconda rampa di scale le metto le mani sui fianchi, la giro verso di me e la tiro verso il basso facendola sedere sugli scalini… lei dice a voce bassa, per evitare il rimbombo delle scale “Ma cosa fai?”. La cingo e la bacio mentre mi piazzo in mezzo alle sue gambe appoggiandomi con le ginocchia sui gradini. “Hannah mi fai impazzire dalla voglia… ti strapperei via i vestiti e ti scoperei qui subito…”, le rispondo. Passo una mano su quelle cosce lunghe piazzandola subito bene sulla sua figona, separata praticamente solo da quei pantaloni leggeri, che lasciavano apprezzare la morbidezza e la consistenza delle grandi labbra, e dello spacco nel mezzo… Lei non riesce a trattenere un piccolo gemito che le sfugge riecheggiando per le scale e che mi eccita a non finire. Le apro la cerniera dei pantaloni e passo velocemente le dita sul suo clito sopra le mutandine, riesco agevolmente a scostarle e passo in mezzo al solco. E’ già zuppa di miele… evidentemente la ...