1. Vita da cornuto 10 - La troia domata


    Data: 27/09/2019, Categorie: Sentimentali Autore: P1945, Fonte: EroticiRacconti

    ... crescerò per bene la tua pianta!”
    
    Mi tornano in mente le parole di Claudia sulle scopate per figliare. Ora le capisco bene.
    
    Ansimando mi libero in lei che viene a sua volta per la forte emozione. Rimaniamo nella posizione a lungo. Sento il cazzo che sciacqua nella mia stessa sborra, è gradevole. Quando scivolo fuori, mi fa mettere due cuscini a tenerle sollevato il bel culo. Non vuol perderne neanche una goccia. “Una mezzora dovrebbe bastare per un buon assorbimento. Poi lo rifacciamo. Ora mettimelo in bocca che te lo pulisco.” Eseguo..”Sei sempre quello con il sapore più buono.”
    
    Dopo mezzora si mette una colonna di tre cuscini sotto la parte bassa della pancia e si fa prendere a pecora. Mi diverto a dare ad ogni spinta direzione, profondità, velocità e ritmo diversi. Questo la fa godere intensamente. “Ti piace così?” “Tanto …”. Viene una prima volta e poi una seconda; sono passati quindici minuti; adesso spingo lungo e forte. Lei geme piano il suo godimento. Pochi minuti ancora e con forti spinte le scarico altra sborra.
    
    Mi sdraio accanto a lei che rimane per mezzora con il culo in alto. Finora ha assorbito tutto.
    
    Ci è venuta fame. In casa c’è poco; la invito a cena fuori. Ci laviamo e ci vestiamo.
    
    “Vestiti da troia” le chiedo. “Ma non mi deve scopare nessuno” “La risposta è sbagliata: ti devo scopare io.” “Hai ragione. Capisco anche come si creano i presupposti alla noia coniugale. Mai lasciarsi andare!”. Si veste comunque da troia comoda (tacchi da ...
    ... 8).
    
    Ci rechiamo in una trattoria con cucina tipica. Una griscia per me e una cacio, pepe e fiori di zucca per Federica. Segue un tagliere di ottimi formaggi ed uno di salumi (tra cui i famosi coglioni di mulo e un salame di Varzi). Una buona Passerina del Frusinate innaffia il tutto.
    
    È uscita fuori una cenetta romantica mica male. Mi sento costantemente arrapato.
    
    “Come rientriamo in casa ti salto addosso e ti trombo.” “Guai a te se non lo fai!”
    
    Le caccio una mano tra le cosce sento che la fica è un lago.
    
    “Mi spieghi da dove viene quel cazzo?” e le racconto di De Penis e le sue cure. “Ho fatto male?” “No-no! Hai fatto benissimo, altroché …” e soggiunge sorniona “Lo voglio in culo appena sarò incinta”.
    
    La trattoria è vicino casa; ci siamo andati a piedi attraverso il parco e torniamo lento pede per digerire. Avanziamo a braccetto e di tanto in tanto ci baciamo come fidanzatini.
    
    “Ti piace che la tua donna da oggi in poi sarà sempre soltanto tua?” “No!” “Credo di non aver sentito bene. Hai detto no?”
    
    “Proprio così amore. Siamo umani e abbiamo esigenze e desideri. Non mi sembra che il rinunciarvi sia la cosa migliore. Tra noi c’era un demone. Ma è stato stanato; ora sei libera mentre prima agivi spesso in modo compulsivo. Era quello che non andava bene. Ora ho fiducia che ti comporterai bene con scelte oculate.” “Non hai paura che io possa ancora partire per la tangente?” “Francamente no, e se vogliamo essere più sicuri seguiamo Paracelso.”
    
    “Questo nome l’ho ...