1. Vita da cornuto 10 - La troia domata


    Data: 27/09/2019, Categorie: Sentimentali Autore: P1945, Fonte: EroticiRacconti

    Intanto Federica cerca ancora di parlarmi. Io rifiuto ancora le telefonate.
    
    Mi ritrovo a casa di Massimo con Cecilia e Ornella. Le due si incazzano con me.
    
    “Devi assolutamente parlare con lei! Anche se ha fatto una grossa cazzata, tu la ami e lei ti ama, solo questo conta alla fine”. Ornella mi dà lo sfratto da casa sua. La guardo con affetto.
    
    La riporto a casa e riprendo le cose mie. La saluto con un bacio profondo, Le sarò per sempre grato di quel che ha fatto per me.
    
    Torno a casa mia; busso alla porta, non c’è nessuno. Ho le chiavi che mi ha fatto avere ed entro. Mi faccio un tè. Lo sto sorbendo quando sento armeggiare alla porta. Entra Federica con sacchetti della spesa. Mi sono alzato in piedi; entra nella stanza mi fissa in preda a tutte le emozioni possibili. Non cerca di abbracciarmi, come mi aspetto. Si butta in lacrime ai miei piedi abbracciandomi dietro le ginocchia.
    
    La tiro subito su; la guardo severo: “La mia donna non si umilia in questo modo …”
    
    Fa fatica a stare in piedi; la faccio sedere sul divano, aspetto le sue parole.
    
    Queste ultime parole sono la più bella e vera dichiarazione d’amore che mi abbia mai fatto. Si alza per versarsi un po’ di tè. Mi avvicino a lei e la fisso negli occhi. “Anch’io ho un debito verso di te!”
    
    Le mollo all’improvviso un forte ceffone in pieno volto che le fa girare la testa.
    
    “Che questo sia l’unico schiaffo che ti prendi in vita tua!”
    
    Le sanguina il labbro, sorride dolcemente: “Questa è la migliore ...
    ... carezza d’amore che abbia mai avuto.” Ci baciamo. Sento il dolce sapore del suo sangue. Mi sto arrapando e lo sente sul suo ventre. Apro i calzoni, tiro fuori la mia urgenza “Succhia il cazzo al tuo cornuto, strega!”
    
    Vede le nuove dimensioni con eccitazione, “Gli hai dato le vitamine?”
    
    Lecca la grossa cappella tutta in giro e se lo introduce lentamente in bocca; quando le arriva alla gola spinge più forte e con un po’ di fatica lo fa penetrare tutto. Le accarezzo i capelli “andiamo a letto amor mio!”
    
    Siamo subito nudi. Non ho bisogno di eccitarmi con feticismi di autoreggenti o di tacchi a spillo; la desidero spiritualmente e animalescamente. Compiamo subito il rito di un 69 come preludio. E poi sono subito dentro di lei. Si gusta il mio cazzo senza pensieri e senza paure: si è liberata.
    
    Ed in piena libertà cavalca la mia verga ora contorcendosi lentamente, ora con movimenti ampi e più rapidi. Vuol cambiare posizione, si stende supina, raccoglie le gambe fino al petto e glielo infilo dentro. In questa posizione la penetrazione è profonda; sento la cappella che tocca spesso la cervice dell’utero, ma non ne soffre anzi emette gemiti di piacere.
    
    “Non sono protetta, vienimi dentro; voglio darti un figlio!”
    
    Provo un’emozione fortissima, mi esce anche qualche lacrima di gioia. Mi accarezza con la nostra carezza.
    
    È un quarto d’ora o forse più che stiamo scopando. Sento che sto per arrivare e lo sente anche lei. “Spargi il tuo seme nelle zolle del mio ventre, ...
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