In vacanza dai miei zii
Data: 27/09/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: QwertyBoySeven, Fonte: EroticiRacconti
... sulla mia gamba sinistra. Quasi non rendendomene conto la mia mano sinistra che, che poco prima stava accarezzando il suo fianco, era forse scesa un po troppo, poggiandosi sulla gonna e sul suo lato b. La cosa non sembrava darle fastidio, visto che continuava a chiacchierare come se nulla fosse successo, perciò continuai e, nel giro di qualche minuto, il mio accarezzare aveva alzato la gonna quasi per intero e lasciava la mia mano sul suo culo, a contatto con le calze nere che indossava. Il mio accarezzare, inizio ad esser molto più simile ad un palpeggio fino a quando, forse ricordandomi con chi ero, non solo del fatto che tra noi passano quasi venti anni di differenza, mi sono bloccato.
In quel momento lei ha esclamato: “perché smetti? Guarda che non mi dai fastidio” e, alla mia risposta “diciamo che non erano più grattini o carezze, sinceramente iniziavo ad aver strane idee” lei mi lasciò senza parole. Alzo la testa dalla mia gamba, si sistemò i capelli e mentre avvicinava il suo viso al mio, con le mani allentò l’elastico dei miei pantaloni e mise una mano dentro le mie mutande. Ci trovammo così a limonare mentre la mia mano sinistra stringeva il suo culo ...
... e la sua mi segava. Quando ci staccammo, avrei voluto provare a fermare la cosa ma la sua testa scese e prendendolo in bocca, inizio a succhiare e leccare mentre si trovava in ginocchio sul divano, accanto a me. La mia mano sinistra si era fatta largo tra calze e perizoma, mentre la destra sulla sua testa, dettava il ritmo o la spingeva mentre glielo spingevo in gola.
Continuò fino a farmi venire e ad ingoiare tutto, mentre il mio dito medio era entrato nel suo culo.
Ci staccammo, mi sorrise e ritorno a stendersi con la testa sulla mia gamba. Rimanemmo in silenzio una decina di minuti, poi mi disse “buonanotte, vado a dormire” e la serata finì.
Il giorno seguente ed oggi, il nostro rapporto è rimasto quello di sempre, come se non fosse mai successo nulla, battute, discorsi più o meno seri ma, ad ogni suo abbraccio, al suo consueto bacio sulla guancia per augurarmi buongiorno, mentre faccio colazione o ad ogni sorriso scambiato a tavola, la mia testa torna a domenica sera.
Ho altri due giorni qui con loro e di ora in ora, vedo sempre di più “la porca del pompino” e sempre meno “mia cugina”. Non so come andrà, ma ormai il vaso di Pandora è stato aperto.