1. Calde Attese


    Data: 23/09/2019, Categorie: Etero Autore: CheckmateQueen, Fonte: EroticiRacconti

    Mi guardava la coscia coperta dalle calze velate, la quale, accavallata sull'altra gamba, sporgeva all'esterno verso la sua direzione. Fissavo il mio cellulare, e a poco a poco mi accorgevo che il suo sguardo si alternava tra quel lembo semi scoperto, alla scollatura del mio seno imponente.
    
    L'aria di quello studio medico era rarefatta, e la connessione a internet praticamente inesistente. La noia attanagliava entrambi, e tra uno sguardo e un dondolio, un brivido attraversava le mie mutandine ogni volta che i suoi occhi finivano su di me.
    
    Eravamo le ultime due visite, di sera tarda. Entrambi con un problema.
    
    Entrambi porcelli.
    
    Iniziai a girare un dito nei miei lunghi capelli, guardando il soffitto; i miei respiri sempre più intensi e profondi, accennavano un sensuale affanno; lui si dimenava sulla sedia, cercando di nascondere quella bella erezione che si faceva strada nei pantaloni beige.
    
    Sorrisi, nascondendo l'angolo della bocca, e iniziai a mordermi il labbro cercando il suo sguardo.
    
    Alzai la gonna leggermente sulla coscia, per mostrarla ancor di più, e lui mi sorrise passandosi una mano nei capelli.
    
    Il termosifone vicino emanava calore da tutti i fori, e le vampate violente mi condussero a mettere le mani sulla nuca per poter arieggiare i miei capelli.
    
    In quella posizione il mio seno fu ancora più visibile, e la mia figura totalmente stesa sul sediolino della sala d'attesa.
    
    Lui non riuscì a controllarsi, e si strinse il pacco con le ...
    ... mani.
    
    Felice della sua disperazione, mi alzai dirigendomi verso la porta del bagno, e mentre il segretario lo tenne occupato per qualche secondo comunicandogli di doversi allontanare, chiusi la porta dietro di me, con tutto l'intento di masturbarmi velocemente per appagare il clitoride di marmo che avevo tra le labbra.
    
    Il tempo di alzare la gonna, e la porta dietro di me con uno scatto si aprì e si richiuse, portandomi il paziente all'interno.
    
    "Voleva lasciarmi fuori?"
    
    "Mh, pensavo non le interessasse l'argomento..." dissi, inarcando la schiena mostrando tutto il mio perizoma.
    
    "Mi interessa eccome." disse lui, iniziando ad accarezzarmi le chiappe.
    
    "Allora mi dica, è anche un esperto in materia?" dissi, reggendomi al lavandino.
    
    "Ho un master in materia..." disse lui, abbassandosi col viso tra le mie chiappe.
    
    "Mhhh..." gemeva mentre la lingua viaggiava tra la fine della figa e l'inizio del buco del culo.
    
    "Voleva nascondermi questo piacere, signorina..." e più gemeva e più leccava e più gli poggiavo la figa in bocca.
    
    "Oh no..." dissi " credevo solo non le importasse..."
    
    "Lei mi sta facendo impazzire." disse lui, continuando a giocare col filo di cotone e le mie labbra ormai fradice.
    
    Mentre spingevo tutto il culo sulla sua faccia, iniziò ad infilarmi due dita nella figa, alternandole con la lingua.
    
    Il mio corpo era di fuoco, e l'unica cosa che volevo era essere penetrata fino al cervello.
    
    "Mi prenda, mi prenda tutta. Voglio essere sfondata ovunque." ...
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