Un buco da usare - Finale 1
Data: 21/09/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Orestes de Lonvall, Fonte: EroticiRacconti
Mi premo il tessuto sul viso, e l'odore di donna mi manda in estasi. La mia eccitazione sale a livelli estremi: mi avvolgo le mutandine di mamma intorno al cazzo, sento il cotone che accarezza la mia virilità mentre mi masturbo con foga.
Sento la porta che si apre di scatto.
"Puoi almeno smettere di usare quelle di mamma? Guarda che se n'è già accorta che ci sborri dentro." Camilla non suona molto convinta nell'accusarmi, sa che non posso farci niente.
"E comunque puoi smetterla per un attimo? È una cosa seria."
Capisco immediatamente cosa intende.
Apre la borsa e mi mostra il suo ultimo acquisto: un test di gravidanza.
L'euforia è stata così grande dopo la nostra prima volta che ci abbiamo pensato solo il giorno dopo: sono venuto dentro Camilla a secchiate, e lei era in pieno periodo fertile. Non ci siamo preoccupati molto per i primi giorni, finché lei non ha cominciato a notare un ritardo. A quel punto abbiamo capito che la cosa era seria, e lei ha deciso di andare a comprare il test in farmacia (il più lontano possibile da casa, ovviamente).
"Vado in bagno a fare il test. Tu aspettami qui," mi dice lei.
Rimango da solo, sdraiato sul letto, ancora con le mutande di mamma avvolte intorno al cazzo. Decido di smaltire un po' di tensione completando la sega lasciata a metà: aumento il ritmo, sempre di più, fino a schizzare dentro l'intimo. Mi pulisco con dei fazzoletti e vado a buttare le mutandine inzuppate di sperma nel cesto dei panni ...
... sporchi.
Torno a sedermi sul letto, e dopo un tempo che mi sembra interminabile Camilla rientra in camera con il test in mano. Non mi sono mai sentito così in ansia come adesso.
Camilla mi guarda negli occhi, con un'espressione indecifrabile. Poi sorride, e capisco che è tutto a posto.
"Abbiamo avuto fortuna, questa volta!" mi dice facendomi vedere il test negativo.
Sono sollevato. L'idea di mettere incinta mia sorella, per quanto le voglia bene, non mi alletta un granché.
"E visto che siamo stati fortunati," continua lei, "è meglio stare attenti, d'ora in poi."
Detto questo mi lancia uno sguardo libidinoso, e mi pianta un bacio sulle labbra. Lo assaporo per quel poco che dura: Camilla mi spinge subito via.
"Meglio di no: non è il modo di baciare tua sorella" mi dice con un sorrisetto provocatorio. Si alza dal letto e prende qualcosa dalla borsa, ma non capisco bene cos'è finché non me lo lancia e lo prendo al volo: è una bottiglietta di lubrificante.
"Stavo pensando," mi dice, stendendosi sul pavimento, "visto che l'abbiamo scampata, potremmo festeggiare."
Mentre lo dice si gira, mettendosi a quattro zampe e agitandomi il culo davanti.
"Prendendo però qualche precauzione per evitare brutte sorprese, stavolta."
Capisco subito cosa intende.
Ho sborrato da meno di venti minuti e sono già duro un'altra volta, mentre mi tolgo i pantaloni e mi inginocchio davanti a Camilla. Infilo le mani nei leggings per abbassarli, poi ci ripenso: afferro il tessuto sulle ...