Cinema 03
Data: 20/09/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Tabù
Voyeur
Autore: BelMoroItaliano, Fonte: xHamster
... alterato.
Mia moglie accennò un piccolo passo, poi un altro e alla fine, mentre Umberto le apriva la porta, infilò il corridoio che portava nella sala del locale, voltandosi per guardarmi di sfuggita.
Umberto e Giulio la seguirono.
Io rimasi come paralizzato. L’eccitazione di quella situazione mi stava rendendo il respiro affannato. Era come se non mi arrivasse a sufficienza ossigeno al cervello. Le mie reazioni sembravano rallentate e del tutto inadeguate.
Avrei dovuto ribellarmi, aggredire verbalmente Umberto e portare via mia moglie.
Invece, l’unica cosa che riuscii a fare fu quella di alzarmi dal divanetto, raccogliere i vestiti di mia moglie per sistemarli in una busta e seguirli in sala.
Vidi Paola camminare nella sala, ondeggiando lascivamente le anche su quei tacchi, nello sforzo di mantenersi in equilibrio. Ad ogni passo, il suo sedere sfregava sulla stoffa stretta del vestito.
Umberto la face accomodare su un alto sgabello davanti al bancone.
Inutile dire lo sforzo di Paola per stirarsi giù l’orlo vestito, nel vano tentativo di non scoprire troppo le cosce. La cosa non servì a molto e mia moglie, suo malgrado, mise in mostra le sue belle gambe molto più del dovuto. La cosa, naturalmente non passò inosservata.
Un paio di signori oltre la cinquantina iniziarono a guardarla con insistenza. Avevano un che di subdolo. Uno in particolare, basso e con una pancia prominente, osservava Paola in modo sfacciato, con un mezzo sorrisetto piantato sul ...
... suo muso sudaticcio.
Evidentemente conosceva Umberto, perché scambiò due chiacchiere con lui.
Ma la cosa finì lì.
Alla fine, Umberto prese Paola per un braccio e seguito da Giulio si avvicinò a me.
“Usciamo. Prendi la tua macchina”, mi disse semplicemente.
Non sapevo cosa aveva in serbo per me e per Paola, ma in quel momento fui incapace di contraddirlo, e così pure mia moglie che rimase in silenzio con lo sguardo basso.
Una volta in macchina tutti e quattro, seguendo le sue indicazioni, ci dirigemmo a ridosso di un parco, in periferia.
C’era un contro vialetto che si snodava ai margini del parco con dei lampioni che illuminavano debolmente la strada.
“Scendi” disse Umberto rivolgendosi a mia moglie che era seduta nel sedile posteriore con Giulio “e cammina vicino ai lampioni.”
“No.. non me la sento. Cosa ci facciamo qui?” disse Paola guardando fuori dal vetro.
In effetti la situazione era piuttosto ambigua. Era sera ed eravamo davanti a un parco chissà da chi frequentato a quell’ora. E il vestito di mia moglie poteva lasciare spazio a dei malintesi.
“Coraggio non c’è nessuno… devi solo camminare lungo la strada…”, insistette Umberto. Poi constatando la riluttanza di Paola, scese dall’auto le aprì lo sportello e prendendola per un braccio la fece scendere.
“Cammina lentamente fino al prossimo lampione e fermati lì” le disse.
Mia moglie rimase in piedi titubante davanti alla macchina, poi si incamminò dondolando lentamente le anche su quei ...