1. LA CAMPIONESSA DI TENNIS


    Data: 19/09/2019, Categorie: Lesbo Autore: Anna68, Fonte: RaccontiMilu

    ... la cavavo male. -Perché non torni domani e facciamo due palleggi? Mi sentii balzare il cuore in petto. -Dici davvero? -Sì, certo. Vieni alla fine dell’allenamento. -Non cosa dire…. -Non dire nulla e vieni. Ti aspetto domani! Ci salutammo con un abbraccio e due bacini accennati. Mentre tornavo verso l’auto, mi voltai indietro e la vidi in piedi che mi guardava a distanza, ferma al cancello del centro. Salutai con un cenno della mano e rispose a sua volta. Ero euforica: la grande Dalila M. mi aveva invitato a palleggiare con lei! L’avrei raccontato volentieri ai miei nipotini. Già, però prima bisognava trovare l’uomo col quale fare i figli per poi avere i nipotini: un passo per volta. Sino a quel momento la mia vita sentimentale si poteva definire un incrocio tra l’insoddisfacente e il disastroso. Preciso che forse tutto partiva da me, non mi apprezzavo sino in fondo: ad esempio, cambiavo continuamente pettinatura perché nessun taglio riusciva a soddisfarmi sul serio. Mi guardavo allo specchio e mi lamentavo di essere troppo bassa, di avere un seno troppo pieno e un sedere troppo largo. Mia madre rideva e mi prendeva in giro, mi diceva che invece avevo proprio il tipo di fisico che piaceva agli uomini, ma non riusciva a convincermi. Che poi, gli uomini….buoni quelli! L’esplorazione dell’universo maschile aveva prodotto due fidanzati uno più stronzo dell’altro, che mi avevano piantata senza troppi complimenti. Non che ci avessi versato troppe lacrime: se mi avessero chiesto ...
    ... perché mi ero messa con loro, non avrei saputo rispondere. Forse perché sentivo che “dovevo” avere un fidanzato, come tutte le mie amiche. Ma evidentemente le scelte non erano state molto ponderate. Neppure il sesso era stato davvero piacevole, con loro, a dispetto delle loro vanterie. Poi c’era stata quell’altra storia….ma era durata una notte…non l’avevo rimossa, solo accantonata. Rimaneva latente, incombente nei miei pensieri come un gigante in letargo. L’indomani fui puntualissima, restai a vedere le sue ultime battute e poi mi invitò a seguirla in campo. Giocammo due set, naturalmente mi diede in partenza un buon vantaggio di games. Nemmeno a dirlo, in scioltezza recuperò un punto dopo l’altro; come se non bastasse il gap tecnico, io ero decisamente fuori allenamento, ad ogni spostamento laterale o a rete sentivo il seno pesantissimo. Però ad un certo punto ebbi il mio momento di gloria: con un rovescio incrociato, piazzai la pallina proprio all’incrocio delle righe. Un punto incredibile, il classico gran colpo che ti esce una volta nella vita. Dalila rimase a bocca aperta, a guardare il segno lasciato sulla terra rossa dalla pallina. -Brava! – disse e applaudì, facendomi sentire alta dieci metri. Alla fine venne a rete a darmi la mano e due bacini. -Grazie per la partita, mi sono divertita. LEI che ringraziava me per aver giocato a tennis! Non ci credevo. -Grazie ma sono io che ringrazio te! -E’ stato un piacere…quando esce l’articolo? -Domani. -Bene. Si guardò intorno. ...
«1...345...9»