1. La preda (parte seconda)


    Data: 15/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: AndrejKoymaski, Fonte: Annunci69

    ... penetrazione rude, aiutata solo da un po' di saliva, adesso era rimasto solo il senso di umiliazione.
    
    "Aveva proprio ragione Claudio, hai un culetto magnifico"! Quelle parole mi fecero più male della penetrazione, come aveva potuto il mio amico, al quale mi ero concesso perché mi fidavo, dietro la promessa che sarebbe stato il nostro segreto e che si era preso la mia verginità con tanta dolcezza e premura? Mi sentivo tradito, buttato via, regalato al tizio che passa di li mentre svuoti il garage e butti le cose che non ti interessano più.
    
    Nel frattempo lui continuava a muoversi dentro di me ed io non sentivo nemmeno più il fastidio del suo cazzo prepotente che si strofinava contro le pareti del mio retto, avvolto stretto alla base dal mio sfintere contratto; mi ero come "spento", rimanevo li per terra a subire come se fossi un pezzo di carne e nient'altro, provando un profondo senso di schifo mentre le lacrime scendevano lungo il mio viso. Lui le notò ed invece di mostrare almeno un po' di pietà mi disse con tono canzonatorio: "povera puttanella, piangi? Manco fosse la prima volta che un cazzo ti entra nel culo! Chissà quanti ne hai presi".
    
    "Prima di partecipare al tuo festino ero stato solo con Claudio" gli dissi con la voce rotta dal pianto.
    
    "E bravo Claudio, mi procura sempre delle ottime puttanelle"!
    
    "Mi aveva detto che era la prima volta anche per lui" risposi demoralizzato.
    
    Arturo scoppiò a ridere poi esclamò: "chi, Claudio? Ma se ha sfondato più culi ...
    ... lui di me sebbene abbia la metà dei miei anni, ma se ti può consolare non sei il primo dei culi che Claudio si sfonda raccontandogli che è la prima volta anche per lui, in questo è veramente un asso"!
    
    E io che mi sentivo in torto per aver partecipato a quel festino ed essermi fatto montare dai due "cacciatori"!
    
    Il ritmo dei movimenti che Arturo faceva dentro di me diminuì, poi sentii il suo cazzo pulsare e schizzarmi dentro. Lo estrasse subito dopo essere venuto senza aspettare che si sgonfiasse, facendomi ancora più male di quando entrò; si spremette la verga facendo uscire le ultime gocce di sperma imbrattandomi le natiche, poi mi allargò i glutei con le mani e si soffermò un attimo a guardarmi l'ano.
    
    "Hai un fiorellino davvero meraviglioso, peccato che fra un po' non sarà più così stretto e tu ti abituerai ad essere scopato da maschi che non vuoi, che non ti piacciono come non ti piaccio io. Ci farai il callo e a farti il culo non si avvertirà più in te quel senso si sottomissione e umiliazione che ti rende così interessante".
    
    Dopo avermi detto quelle ultime, umilianti parole Arturo allargò e chiuse tre o quattro volte le mie natiche con le mani, poi con un dito mi stuzzicò l'ano e a me scappò una scorreggia che sparò fuori il seme che aveva svuotato dentro di me, lui rise e mi diede un altro paio di sculacciate poi si alzò in piedi, si rimise il cazzo nelle mutande, chiuse i pantaloni, si allacciò la cintura e mi disse: "vai a farti un bel bagno, io ripasso a ...