1. La preda (parte seconda)


    Data: 15/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: AndrejKoymaski, Fonte: Annunci69

    Me ne stavo tranquillo nel mio appartamento sdraiato nudo sul divano a guardare la televisione, quel sabato pomeriggio, quando sentii suonare il campanello così mi alzai, mi avvolsi un asciugamano attorno alla vita e mi avvicinai all'uscio, sbirciai dallo spioncino e sul pianerottolo vidi Arturo, l'uomo che mi aveva fatto partecipare al festino da lui organizzato nel quale conobbi Anna, pensai che volesse offrirmi un altro "lavoro" così gli aprii la porta e senza nemmeno salutare gli chiesi: "che vuoi"?
    
    Lui scoppiò a ridere poi con il suo fare arrogante ed odioso mi rispose: "si accolgono così gli amici? Dai fammi entrare che devo parlarti".
    
    "Entra ma fai presto a dirmi ciò che devi dirmi, ho da fare" gli risposi dopo avergli voltato le spalle incamminandomi verso il divano.
    
    Lui mi colpì con un'energica manata sul culo e io lo ammonii esclamando: "tieni le mani a posto"!
    
    "Guardalo come fa la santarellina"! disse lui mettendomi nuovamente una mano sul culo.
    
    "Ho detto di tenere le mani a posto"! lo ammonii nuovamente.
    
    Lui mi afferrò l'asciugamano, me lo strappò di dosso e mi spinse facendomi cadere a terra sul tappeto, a pancia in giù. Non mi diede il tempo di rialzarmi e subito me lo ritrovai disteso sopra, col suo peso mi bloccava e mi disse: "adesso ti mostrerò cosa voglio, ho le palle piene e sono venuto a svuotarmele, puttanella".
    
    Subito dopo iniziò a muovere il bacino e a strofinare il suo cazzo, che aveva ancora dentro i pantaloni, contro le mie ...
    ... natiche e quasi all'istante iniziò a slacciarsi la cintura, aprirsi la patta e tirare fuori il suo arnese duro come il marmo.
    
    Volevo resistergli ma sapevo che quando gli uomini si lasciano andare a questi gesti sono talmente arrapati che non ragionano e cercare di farli desistere li fa solo infoiare di più.
    
    Cercai comunque di farlo ragionare con le parole ma non ci fu modo di convincerlo a lasciarmi stare, così quando capì che mi ero rassegnato a subire le sue attenzioni si alzò, rimanendo comunque seduto sulle mie cosce chiuse, mi diede un paio di sculacciate fortissime poi mi divaricò le natiche con le mani e fece cadere il suo sputo sul mio buchetto; sputò nuovamente su una delle sue mani poi si bagnò il cazzo e tornò a sdraiarsi sopra di me, guidando con la mano il suo cazzo contro il mio ano.
    
    "Ti prego, no" gli chiesi mormorando, quasi supplicandolo.
    
    "Zitta! Devi subire e devi soffrire"! mi ammonatì, poi sentii il suo glande spingere violentemente per farsi strada dentro la mia carne.
    
    "Perché mi fai questo"? gli chiesi a bassa voce.
    
    "Perché sei una puttana e le puttane così vanno trattate, ti ho fatto guadagnare un bel po' di soldi facendoti partecipare a uno dei miei festini, adesso sei merce mia e della mia merce posso disporre come mi pare".
    
    Non risposi a quella sua affermazione ma capii che più mi opponevo e più si eccitava, così rimasi in silenzio a subire passivamente le sue attenzioni. Il suo cazzo si muoveva dentro di me e del dolore di una ...
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