Sabrina: una donna che sa ciò che vuole
Data: 14/09/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... intenzione di fare qualcos’altro… di prendervi insieme –
Nel dirlo si portò la mano alla bocca, umettò un dito e senza smettere di guardami se lo fece scivolare dietro, tra quelle chiappe che tanto avevo ammirato. Fu un pugno nello stomaco per me. Nella mia mente si visualizzò chiara l’immagine di quel dito che si infilava tra le natiche, cercava e penetrava il buchino posteriore. Mi diedi dello stupido per non averci fatto neanche un pensierino sino a quel momento, troppo impegnato a seguire le sue indicazioni. Il mio uccello sussultò e tornò insperabilmente a ergere il capo. Mi alzai e lo offrii alle sue labbra che presto lo fecero tornare alla piena efficienza. Sotto vedevo Massimo muoversi, la proposta doveva aver fatto effetto anche a lui perché sentii Sabrina mormorargli:
– Bravo ragazzo, continua così –
Segnalandomelo con lo sguardo e staccandosi da me, Sabrina mi fece capire che ero pronto. E pronto lo ero veramente, eccitato come non credevo al pensiero di poter penetrare quel culo così bello. Impaziente mi misi alle sue spalle, le spinsi sulla schiena per farla abbassare, rimirai la mano di lei, le sue due dita che uscirono dall’ano per farmi spazio e poi lo appoggiai. Bastò una piccola spinta perché lei, perfettamente rilassata, mi prendesse dentro fino a metà. Una mano sul mio bacino mi segnalò di fermarmi.
– mmmmhhhhhhh bravi i miei discoli… adesso muovetevi… sì, così… bravi… mi riempite perfettamente. –
Dal momento in cui lei cominciò a ...
... incitarci a fare più forte, pochi minuti dopo, io non capii più niente se non che dovevo spingere, e spingere, e spingere ancora sentendola tremare sotto di me, sentendo gli scatti di Massimo che mi veniva incontro penetrandola dal davanti, e alla fine godetti ancora sentendomi girare la testa, versandole nell’intestino il poco, pochissimo seme che mi era rimasto.
Alla fine, come in estate, io e il mio amico ci trovammo svuotati e con la cappella dolorante.
Fu una settimana di fuoco quella. Ogni sera passavamo a prenderla e terminavamo in camera sua facendo sesso fino a che non ne potevamo più, in una intimità scherzosa che non comprendeva solo sesso ardente ma anche momenti di rilassatezza e giocosità. Come quella sera che il marito la chiamò e lei, come se fosse uno scherzo, gli disse:
– Ma lo sai che ci sono due uomini che mi stanno facendo un filo terribile? Mi piacciono molto… sto pensando di portarmeli a letto, per te sarebbe un problema? –
E giù risate chiaramente contraccambiate dal marito che non poteva vedere che in quel momento eravamo a letto, Massimo tra le sue cosce che la leccava ed io in ginocchio di fianco che le porgevo l’uccello a cui, tra una frase e l’altra, lei regalava una rapida leccata o succhiata.
L’estate prossima Sabrina sta cercando di trovarsi in Versilia nello stesso periodo in cui ci saranno i genitori miei e di Massimo, e non è escluso che noi due si faccia un viaggetto nel padovano.
Siamo fiduciosi, anzi sicuri, che le faremo ...