1. Quella sera veniva giù il diluvio 3.


    Data: 10/09/2019, Categorie: Etero Autore: Batacchione, Fonte: EroticiRacconti

    ... Così feci e, dopo averle ben unto l'ano col gel, feci altrettanto col cazzo e glielo appoggiai al forellino che sentii stringersi dolorosamente intorno al mio batacchio ma tentai di penetrarla ancora di più però, ad un certo punto, la sentii lamentarsi, piangere ed allora le dissi che quello doveva essere solo piacere e non dolore...certo, all'inizio erano dolori per tutt'e due ma resistendo un poco, si poteva superare ogni ostacolo. La giornata passò velocemente ed alla sera, al momento della ormai quotidiana punturina a Simona, le proposi di farle l'iniezione in posizione alla pecorina, così le avrei prima infilato il batacchio nella prima parte dell'ano ed in seguito le avrei praticato la punturina, così si sarebbe sentita in contrasto col dolore del cazzo e poi dell'ago. Simona accettò e lì volle esserci presente Clotilde che tratteneva ferma la biondina, la ragazzina, bloccandole i polsi ed io, dopo che avevo scaricato dentro di lei il contenuto della siringa, potei dedicarmi a fare pressione spingendole in culo il cazzo che stava sempre di più dilatandole l'ano ed arrivai a poco più della metà! Per me fu una vincita, una vittoria...quel culetto tondo, tondo, sodo ed elastico stava per essere "mio" e così finalmente fu. Dopo che ero arrivato a sbattere le palle alle sue natiche per "terminata corsa", allora iniziai a fare un su e giù, fino a scaricare nel suo culettino un mare di sborra che poi fuoriuscì in gran quantità e Clotilde non si volle perdere il gusto di ...
    ... assaporare sborra in bocca. Quando i giochi finirono, Simona mi abbracciò appassionatamente, dicendomi che nonostante la gran paura ed il gran dolore, poi sentì solo piacere col mio mostruoso cazzettone nella sua pancina. Eccitata dalla inculata che aveva seguito, Clotilde mi chiese di inculare anche lei e così subito la feci contenta infilandole il batacchio senza gel, senza unguenti, senza preamboli ma solo e solamente diretto col cazzo gonfio e duro come il marmo. Clotilde smaniò un poco e, quando le sborrai tutto dentro, corse a farsi una doccia, lasciandomi con Simona che subito mi chiese di essere nuovamente inculata, così, disse, poteva abituare il culetto ai grossi calibri come il mio. Quel commento mi eccitò bestialmente e così la feci sdraiare a pancia sotto e, divaricandole le cosce, le misi gel sull'ano e poi lo passai sul batacchio già eretto svettante in cielo. La penetrai in culo baciandola con piccoli morsi sul collo e ciucciandole i lobi, intanto con le dita le stuzzicavo il clitoride ed infilavo un dito nella fighina e l'altro poi insieme, così mi disse subito che stava godendo da pazzi e, dopo rottole di nuovo il culetto, voleva essere penetrata in figa ma con tutta la mia rudezza, la delicatezza di un macinasassi ed io...così le feci: le sfondai il culo e vidi alla fine dello sfondamento, un rivolino di sangue uscire dall'ano, infine, senza sborrarle dentro, passai alla fighetta che sconquassai a colpi decisi, dolorosi ma lei era già votata al dolore fisico ed ...