La Vacca di Sandra
Data: 10/09/2019,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Trans
Autore: sandratransgender, Fonte: xHamster
... cazzettino è eccitato. I testicoli ora sono dentro il ventre,spinti dalla pressione dei glutei sul sedile. Mi tocco in mezzo alle gambe, palpo le due pieghe di pelle dello scroto ora vuote e le accarezzo, portando il dito al centro e salendo verso l’alto come a eccitare una figa già calda e aperta, cercando il clitoride. Mi ricompongo e lascio cadere le braccia sui fianchi di colpo, ansimando. Sono pronta.
Riparto con calma e mi dirigo verso la vicina zona industriale. L’uscita mi porta lungo un grande viale. Sono vestito da donna ma dal finestrino si vede solo parte delle spalle per cui nessuno mi nota. Passo un incrocio, al prossimo però mi devo fermare. Sul marciapiede passeggiano alcune prostitute. Una in particolare, con gli shorts bianchi ed un reggiseno di pizzo bianco, mi guarda. La invidio e le sorrido. Mai potrebbe immaginare di aver cercato uno dei clienti meno probabili della serata. Il semaforo diventa verde e riparto, con calma.
Prendo la prima a destra e quindi passo un paio di rotonde. E’ l’una e tre quarti, le macchine sono rare, specie in zona industriale. Sulla destra si apre un grande viale, illuminato scarsamente da lampioni arancio su entrambi i lati. Su un lato si sussegue una fila di grossi stabilimenti, tutti con cancellate enormi e le luci spente. Solo da una laterale, circa a metà del lungo viale, le luci di un capannone sono ancora accese.
Conosco bene il posto, lo ho studiato molte volte, sia di giorno che di notte. Si tratta di una ...
... ditta di trasporti, che opera tutta la notte. Regolarmente, a circa dieci minuti uno dall’altro, i grossi tir escono dal capannone, lentamente. Il rumore del motore, basso e ruggente, un misto di potenza bestiale e di energia trattenuta, è ancora al minimo. Un rombo sordo in attesa di essere liberato. L’autista probabilmente si sta adattando alla guida notturna, che sarà lunga e tediosa, verso posti indifferenti e disumanizzati. Sicuramente apprezzerebbero un augurio di buon viaggio caldo e sensuale.
Le luci infondono ad ogni cosa una tinta arancio, surreale, impersonale. Anche le ombre ne risentono. Sembra di trovarsi all’interno di un sogno.
Percorro tutto il viale e torno indietro. Oltrepasso la laterale da cui sbucano regolarmente i bestioni e pochi decine di metri dopo accosto e mi fermo. Spengo il motore. Chiudo le luci.
E’ buio, ma il marciapiede e la strada sono ben illuminate dai lampioni di luce arancio.
Sospiro. Sto tremando. Sudo, un sudore odoroso di ormoni e di umori sessuali. Il cazzettino è eccitato. Sono indecisa. Potrebbe essere un disastro. Potrei essere scoperta, il mio nome reso pubblico e sarei rovinata. Sono troppo eccitata e decido di buttarmi. Apro la portiera e scendo incerta, poggiando i tacchi sul marciapiede. Esco con circospezione, mi guardo attorno, ma non c’è nessuno. L’aria è tiepida, sa di asfalto, un odore acre ma non sgradevole che mi avvolge la pelle scoperta, le gambe fino all’inguine, il petto, il collo, è una sensazione ...