Classe operaia 3
Data: 05/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... padrino al battesimo; ma spero per voi che possa organizzarci ed esserci.”
Lo sguardo che si scambiano dice tutto quello che le parole non possono; lo interpreta Rosa.
“Lidia, conosco l’uomo e posso parlargli; ti sarò testimone perché lui accetterà l’indicazione di padre naturale e ti ricorderà sempre con grande affetto; sai quanta amicizia mi lega a lui e, dopo anni e anni, so che la sua amicizia vale l’amore di chiunque altro; non avere dubbi, sarà il padrino più affettuoso e lo zio meraviglioso che ti aspetti; lo costringerò io ad essere al battesimo e fare da padrino, anche se si dovesse trasferire in Patagonia.”
“Sai che se ne andrà?”
“Stava aspettando la tua scelta; ora so che lo perderò anche io; ma non ti sentire in colpa; la vita va così.”
Ormai Mario non ha più nessun interesse a restare lì, sopportando le esagerazioni e le angherie di una stupida ragazzina convinta di avere il mondo ai suoi piedi; prende il telefono e chiama la fabbrica di Pescara dove è attesa una sua risposta alla proposta di lavoro, decisamente allettante, che gli hanno fatto; si limita ad avvertire che accetta, che sarebbe partito l’indomani mattina e in serata conta di arrivare sul posto.
Rosa sente le parole come altrettante coltellate che le squarciano il petto; capisce solo in quel momento che per quell’uomo sarebbe disposta a sacrificare anche la sua libertà di single incallita; quando lui chiude a comunicazione, gli chiede sommessamente.
“Quindi parti ...
... domani?”
“Sì; non c’è più niente che mi lega qui; l’avvocato farà le pratiche per la separazione e il divorzio.”
“A lei non lo dici?”
“Meglio che se ne renda conto da sola.”
Lidia e Stefano sono riusciti a cogliere il senso di quello che succede; l’abbraccio tra Mario e Rosa è la conferma chiara che lui se ne va, forse per sempre; lei ha gli occhi pieni di lacrime; chiede al marito di avvertire che non ce la fa a lavorare, quel pomeriggio, e lo prega di portarla fuori, dovunque possa sfogare il suo dolore; al suo amore cerca di sussurrare un ‘perdonami’; ma la gola è bloccata dal magone; riesce solo a singhiozzare e scappa.
Stefano, rivelando per la prima volta una disponibilità umana imprevedibile, chiede scusa a Mario per il male che gli ha fatto e lo prega di esserci al battesimo del loro figlio, di tutti e tre precisa; raggiunge sua moglie e spariscono; Titina rivela ancora una volta la sua fanciullaggine; tutta presa dalla sua smania di dominarlo, gli chiede se a fine turno sarebbe venuto a casa per parlare con lei; Mario resiste al desiderio di scattare una volta per tutte.
Si limita a dire che deve sistemare delle cose in amministrazione e che la sera l’avrebbe passata a mettere in ordine altre cose per il futuro; lei non coglie il senso della frase e lo rassicura che l’attenderebbe anche tutta la notte, se lui si decidesse a farle fare finalmente l’amore.
“Non attendere inutilmente; siamo separati e non possiamo fare l’amore, stavolta è definitivo.”
Lei lo ...