La ragazza con l'orecchino di perla - capitolo 7
Data: 05/09/2019,
Categorie:
Trans
Autore: Bellastronza69, Fonte: Annunci69
... sorrisi e mandai giù.
Sebbene fosse calda, la sensazione per me fu la stessa di bere dell’acqua a grandi sorsi in una calda giornata di agosto.
Mallory si accovacciò e mi baciò ancora.
“Prendimi” mi disse.
Si poggiò con le mani sul materasso e si piegò.
Il suo ano era perfettamente visibile, aperto, pulsante e pronto per accogliermi.
Il mio uccello era completamente eretto e mostrava orgoglioso i suoi diciassette centimetri di lunghezza.
Poggiai la cappella con delicatezza.
Sentii molto attrito, faceva male.
Mallory lo capì subito e prese l’iniziativa.
Si sedette sul letto e poggiò la testa sul bordo.
“Fottimi la bocca” mi disse. La aprì e ci infilai completamente il cazzo dentro.
Lei iniziò a ricoprirlo di saliva, poi dopo circa un minuto lo tirò fuori.
Il mio pisello era completamente umido, sembrava ricoperto da gel.
Lei si rimise a pecora ed io ripresi.
Questa volta entrò quasi senza sforzo ed iniziai ad affondare dei colpi lenti e precisi.
Mallory nel frattempo iniziò a segarsi. Questo mi eccitò ancora di più ed io aumentai il ritmo.
Lei poggiò il petto sul materasso. Poggiai i miei pollici sulle sue fossette di venere e la scopai con violenza.
La schiaffeggiai con la mano destra. Ad ogni colpo lei urlava e mi implorava di dargliene ancora, e ancora, e ancora.
Venni.
Lasciai il pene pochi secondi all’interno e poi lo tirai fuori.
Il buco ben dilatato lasciava spazio per circa due dita.
Mallory era ancora ferma con ...
... la schiena inarcata e le gambe divaricate.
Si formava dello spazio tra il suo bacino e il materasso.
Poco vicino al suo uccello era pieno di sperma che le era fuoriuscito mentre la inculavo.
Portai sotto la testa, con i capelli che le sfioravano il ventre. Leccai tutto, non ingoiai e riportai la lingua nel suo culo.
La sentii tremare. Continuai così, finché non iniziò a contrarsi ripetutamente.
Mallory tremò e cadde di ginocchia per terra.
Si rialzò goffamente, si sedette sul letto e mi tirò a sé.
La baciai ancora e ci distendemmo.
Continuammo a baciarci e a toccarci per circa dieci minuti, finché non sentì il suo enorme arnese di venti centimetri diventare nuovamente di marmo.
Lei mi guardò e sorrise. Io ricambiai il sorriso.
Mi sentivo pronta. Mi girai di pancia all’aria e divaricai le gambe.
Lei si era già portata su di me, continuandomi a baciare.
“Forse girata ti farebbe meno male” mi disse.
“No” le risposi. “Voglio vedere i tuoi occhi”.
Poggiò la cappella umida sul mio ano. Iniziò a spingere. Sentii un bruciore fortissimo. Digrignai i denti e iniziai a lacrimare. Lei provò a toglierlo ma la bloccai tenendola per la spalla.
Una mano stringeva il materasso quasi fino a strapparlo.
“Ho detto che lo voglio.” le dissi.
Lei spinse.
Venti centimetri di cazzo stavano entrando nel mio culo.
Era un po’ come il capodanno a Times Square.
Prima o poi la palla, in questo caso due, sarebbe arrivata alla base.
Finalmente entrarono tutti.
“Adesso, ...