1. LA DONNA DELLA CHIESA prima parte


    Data: 04/09/2019, Categorie: Masturbazione Voyeur Feticismo Autore: matdue, Fonte: xHamster

    ... leccarla tutta scopandomela a dovere…in alternativa mi sarebbe bastata una bella sega sulle sue collant…ma tant’è. Guidava sicura osservando la strada, non parlammo durante il tragitto e in meno di 10min eravamo seduti al bar. «Due caffè!…Lei è in vacanza?» chiese finalmente «…Sì…15 giorni» risposi. «Di cosa si occupa?» «Lavoro in teatro». E lei: «Ah! Bello!! Vedrà tanti attori, attrici…»«Qualche volta sì» dissi. «Ma il mio è un lavoro tecnico…» Presi coraggio: «E lei cosa fa di bello?» «…Se vuoi diamoci del tu, ti va?» disse «Certo. Cosa fai di lavoro?» ripresi. Il “tu” favoriva l’avvicinamento!! «Mi chiamo Giulia e sono un medico chirurgo, mi occupo specialmente dei bambini» rispose. «Caspita!» dissi «Un lavoro importante, impegnativo e anche pericoloso». «Mi da tante soddisfazioni…a volte però anche tanta tristezza e impotenza» disse. «Adesso però ho staccato la spina per un breve periodo» continuò «E sono qui per rilassarmi e divertirmi…E tu?» «Mi chiamo Massimo, Max se preferisci e anch’io, certo, sono qui per riposarmi e divertirmi…» risposi. «Anche con me…?? Vuoi divertirti?» aggiunse. Un po’ spiazzato ma contento ed eccitatissimo con il glande nei pantaloni sempre più turgido, dissi deciso: «Con una come te, quando e dove vuoi». Non rispose subito ma quando riprese la parola mi disse: «Ok. Anch’io ho voglia se è “quello” che intendi, ma non voglio implicazioni sentimentali. Non ne ho mai volute e non ne ho mai cercate. Ti va?» In quel momento dovetti ricorrere a ...
    ... tutta la forza di concentrazione per resistere al flusso improvviso di sperma che affluiva al glande e con la mano sotto il tavolino cercai di spostare il cazzo duro dalla sinistra della coscia alla posizione eretta e non trasversale che mi avrebbe permesso di resistere ancora un po’. «Sono d’accordissimo. Intendevo proprio ”quello”. Ho voglia e non speravo di meglio, come ti ho già detto come vuoi, quando vuoi» risposi. Bevemmo il caffè restante nella tazzina quasi in un sorso poi Giulia unì le gambe in un fruscio leggero del tessuto dei pantaloni, si alzò e disse: «Offro io». In auto tornammo verso il paese, durante la prima parte del tragitto ci studiammo a vicenda, così le osservai anche i seni e vidi i capezzoli già turgidi che spingevano nella coppa del reggiseno. Era abile nella guida e sicura anche con le decolletè col tacco: mi eccitava molto guardare quel piede spostarsi dall’acceleratore al freno in modo repentino e ogni volta vedere la grinza del nylon e fantasticare su quello che avremmo fatto insieme…Mi sarei masturbato anche lì in auto ed ero sicuro di “venire” in poco tempo! Oltrepassammo il paese, non sapevo dove mi avrebbe portato, ma non mi interessava, mi fidavo ciecamente. Dopo un po’ fu lei a rompere il ghiaccio: «E’ dalla chiesa che sei così eccitato?? Ti ho osservato il “pacco” quando ci siamo incontrati e in auto e al bar e adesso. O sei super dotato o probabilmente c’è qualcosa in me che ti eccita tantissimo…» Imbarazzatissimo d’istinto mi guardai in ...