UMILIAZIONE TOTALE
Data: 01/09/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Cuckold
Etero
Autore: umiliato, Fonte: RaccontiMilu
... dovuto accettare il drink, che aveva sbagliato. Come reazione lei si mise a piangere, dicendomi che in tutto quello che faceva io trovavo sempre qualcosa da ridire. Allora cercai di consolarla, mi scusai, capii che era rimasta scioccata dall’evento e andammo a letto. Quella sera era vestita con una gonna appena sopra il ginocchio, un paio di tacchi non altissimi e un top che le evidenziava il bel seno giovane e sodo. Ha sempre avuto un bel culo, piccolo e sodo, avendo fatto danza per molti anni. Mi eccitai a guardarle quel suo corpo sinuoso e magro. Allora, la spogliai in fretta, anche se lei si mostrava restia a concedersi, e cercai di infilarle repentinamente il dito fra le cosce per spostarle il perizoma che indossava sotto la gonna ma lei si rifiutò di continuare. Era stanca e non ne aveva voglia. Era un periodo in cui non facevamo molto l’amore. Io ero presissimo dai miei impegni e lei si era ormai concentrata a farlo nei periodi di fertilità più propizi per rimanere incinta. Passarono i mesi e quell’episodio fu dimenticato da me e da lei. Ero molto arrabbiato ma non potevo permettermi di cercar guai solo per una questione di orgoglio maschile. Ero un dirigente dopotutto. E soprattutto non avrei avuto la forza e il coraggio per affrontare una bestia d’uomo come Marcello. Eravamo sposati orami da cinque anni e pensavamo seriamente a fare un figlio. Anche se ci stavamo incamminando verso una sorta di routine ci amavamo moltissimo e niente lasciava presagire ciò che ...
... sarebbe successo delle nostre vite da lì a poco. Un giorno, infatti, mentre mi trovavo a Stoccolma per lavoro, prima di andare a cena con un cliente molto importante, mi arriva inaspettato un messaggio da un numero che non avevo in memoria. Il messaggio aveva in allegato un video e il testo recitava così: ‘guarda un po’ se ti piace! Sono sicuro che apprezzerai’ahahahahahah. Marcello’. Non pensai neanche a ‘quel’ Marcello. Anzi, stetti qualche istante a pensare se non dovessi eliminare quel messaggio nell’ipotesi che potesse essere un virus. Lo avessi fatto, probabilmente la mia vita non sarebbe cambiata, o forse non avrebbe fatto differenza, chissà. Scaricai quel video sul mio Iphone, aspettai che si caricasse e poi un’immagine che non dimenticherò mai andò dritto agli occhi e mi colpì al cuore come una mazzata: in primo piano un cazzo enorme, di dimensioni inauditamente spropositate sia in lunghezza che in larghezza (ma era la larghezza a lasciarmi letteralmente senza fiato). Ce ne sarebbero volute tre di mani come quelle per coprirlo tutto in lunghezza, mentre le dita non riuscivano a stringerlo. L’inquadratura riprendeva solo il cazzo e la mano ma fu sufficiente intravedere la fede all’anulare per capire che si trattava della mano di Laura. Lo stava segando lentamente come se non riuscisse a sorreggerlo da quanto pesava. L’inquadratura si spostò sul suo volto. Piangeva. Aveva i lacrimoni agli occhi, come di chi avesse preso due sberle (cosa che mi fu confermata da lei). ‘Adesso ...